Sarà la «filiera» svizzera che costruisce i libri per ragazzi al centro della prossima edizione di Bologna Children’s Book Fair (si terrà dal 25 al 28 marzo 2019), mentre quella attuale si è irrobustita, registrando un +3% di presenze rispetto al 2017, con un +6% dei professionisti stranieri. Anche gli espositori hanno incrementato i loro numeri attestandosi su un +8,6% (1.390 provenienti da 77 paesi). Bellissimo poi il premio Astrid Lindgren, andato all’afro-americana Jacqueline Woodson. Ha narrato la sua stessa infanzia per scavalcare gli stereotipi e nei suoi libri usa un linguaggio libero, sempre a rischio-scandalo (in Italia si trova in traduzione per Clichy Figlie di Brooklyn). Dell’autrice sta per uscire il romanzo per «young readers» The Dream of America.
Quest’anno, invece, la vetrina della fiera è stata dedicata tutta all’editoria cinese, una pattuglia compatta che ha letteralmente invaso lo spazio e l’immaginario. In questo sterminato paese dove circolano cinquemila autori e illustratori che scrivono storie per ragazzi e in cui il «bambino» come soggetto ha una vita relativamente recente – come individuo a sé nasce solo nel 1919 – l’editoria di settore ha conosciuto la sua età d’oro nel decennio che va dal 1949 al 1965, da quando venne fondata la Repubblica popolare cinese. Nel ’52 aprì la prima casa editrice per bambini del nuovo corso – la Children’s Press – con sede a Shanghai. Furono pubblicati, in questo periodo, più di diciannovemila titoli per un totale di 671 milioni di copie.

I numeri asiatici sono stati impressionanti anche a Bologna: cento case editrici hanno portato circa tremila opere negli stand, insieme a ventotto autori (tra i quali, gli scrittori Cao Wenxuan, Han Yuhai, Xue Tao) e ventiquattro illustratori (compresi Yu Chenghong, Xiong Liang, Hei Mi), mentre la mostra Dream ha presentato centocinquanta tavole di trenta artisti.
L’arte dell’illustrazione ha una storia millenaria in Cina, le prime prove risalgono alla dinastia Tang. Solo negli ultimi anni, però, le immagini si sono sganciate dai testi e hanno preso una loro strada originale, sfruttando proprio la fortuna e l’onda crescente delle pubblicazioni per l’infanzia.

Impossibile saltare in fiera quest’anno la voce «disegni». Nelle teche centrali «albergano» le meravigliose tavole dell’Illustrator Annual (catalogo Corraini, copertina dell’olandese Ludwig Volbeda), animali, mari, paesaggi – e soprattutto visionarie inquadrature della realtà – che hanno preso il volo da ogni parte del mondo: dalla mongolfiera a forma di gatto di Ayane Sato (Giappone) al Cappuccetto Rosso di Sofia Venzel (Russia).