“I Neoplatonici di Aristeo di Megara è una di quelle favole milesie, di cui i delicatissimi Elleni tanto si dilettavano», così scrive Luigi Settembrini, che se ne dichiara traduttore («e perché bella opera d’arte è tradotta in italiano»). E riflette che «noi uomini moderni abbiamo tutti i vizi degli antichi Elleni, e forse anche più e maggiori, ma li nascondiamo non so se per pudore o per ipocrisia: quelli non nascondevano nulla». Infatti, aggiunge, «uno dei caratteri principali dell’Arte greca è questo che ella non è ipocrita, non nasconde nulla, rappresenta l’uomo qual è». Settembrini, autore nel 1847 del manifesto...