Nel giorno in cui si certifica la recessione (per ora tecnica) della Germania (-0,1% del Pil nel secondo trimestre), la borsa italiana e lo spread volano per le voci sul possibile accordo di governo senza la Lega di Salvini.

Grazie alla spinta delle banche e delle utility, Milano ha chiuso con il rialzo più ampio rispetto a tutti gli altri mercati azionari europei.

Il Ftse Mib è salito a +1,4%, mentre il Dax di Francoforte si attestato su un contenuto +0,4%. Sollievo anche per i conti pubblici, con una forte corsa dall’estero partita nel tardo pomeriggio per l’acquisto di Btp italiani, il cui rendimento ieri è sceso all’1,13%, -18 punti base, il minimo dalla fine del 2016, mentre lo spread con il Bono spagnolo scende a 103 punti base, livello mai visto negli ultimi quindici mesi.

Lo spread con il Bund tedesco invece è a quota 180,6 vicino ai minimi per il decennale. Ma per gli analisti della Reuters è soprattutto «impressionante il calo di oltre 20 centesimi dello spread tra il trent’anni italiano e l’equivalente Bund».

Insomma, i famigerati mercati premiano a tutto campo l’uscita di scena del «sovranista» Salvini.