L’elenco dei crimini imputabili ai fumatori si fa sempre più lungo. Oltre a danneggiare la propria salute e quella dei loro vicini, a rendere maleodoranti luoghi di vita e di lavoro, a dare il cattivo esempio ai giovani, oggi hanno un ulteriore fardello da portare sulle spalle. O un motivo in più per smettere: sono tra i maggiori inquinatori dei nostri mari. Secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), infatti, i mozziconi di sigaretta rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine.

IL FILTRO DI SIGARETTA E’ COMPOSTO DI ACETATO di cellulosa che impiega in media 10 anni a decomporsi e ogni anno ne finiscono nell’ambiente 4,5 trilioni, di cui 14 miliardi solo in Italia. Si stima che circa il 65% dei fumatori non smaltisca correttamente i mozziconi, che contengono, oltre ai residui della combustione e alla nicotina, anche microplastiche altamente inquinanti, che i pesci poi mangiano scambiando per cibo. Insomma, senza esagerare, si può affermare che il fumo, come fenomeno globale, rappresenta un vero e proprio crimine ambientale. I mozziconi arrivano in mare attraverso i piccoli gesti ripetuti moltiplicati miliardi di volte. A ogni fumatore, anche il più attento, è infatti sicuramente capitato di gettare il filtro in terra, da dove si fa strada passando per tombini, fogne, finendo nei fiumi e nei mari, con un impatto devastante.

A SEGNALARE IL PROBLEMA E A PROPORRE SOLUZIONI sono le associazioni ambientaliste. In pole position Marevivo che ha recentemente presentato i risultati della campagna Piccoli gesti, grandi crimini, realizzata in collaborazione con Bat Italia e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), e che ha coinvolto le città di Bari, Fermo, Catania e San Felice Circeo con attività di sensibilizzazione delle comunità locali, analisi quali-quantitative e condivisione di linee guida con le Istituzioni locali per la riduzione del fenomeno.

ANCHE LEGAMBIENTE SEGNALA LA GRAVITA’ del problema concentrandosi principalmente sulle spiagge. Nella sua indagine Beach Litter 2021 ha monitorato 47 spiagge italiane in 13 regioni, per un totale di 4.700 metri lineari. I mozziconi ritrovati sono stati 3.220, su un totale di 36.821 rifiuti, piazzandosi al terzo posto per diffusione, dietro solo agli oggetti e ai frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili.

DATI CHE VANNO A SOMMARSI A QUELLI EMERSI da Park Litter, un altro monitoraggio che Legambiente realizza sui rifiuti nei parchi urbani, perché comunque una delle cause della presenza dei rifiuti in mare e sulle spiagge è la loro cattiva gestione a livello urbano. I dati 2021 dicono che in 48 parchi, su un totale di 32.937 rifiuti i mozziconi sono stati 8902 (il 27% del totale). Secondo JustOnEarth, startup italiana specializzata in analisi dei dati e sostenibilità ambientale e che ha preso parte alla campagna di Marevivo, più della metà delle sigarette sono fumate fuori casa. Di queste, il 30% è smaltito nei cestini mentre il 70% viene gettato a terra. Impietoso è anche il confronto con gli altri rifiuti. Se per altre tipologie, la percentuale di comportamento corretto riscontrata nei cittadini è superiore all’80%, nel caso delle sigarette questo valore scende drasticamente raggiungendo un picco negativo del 39,5%.

SECONDO QUANTO RILEVATO DAL REPORT di Marevivo, le motivazioni principali per le quali i fumatori ripetono comportamenti errati sono: mancanza di sensibilità verso l’ambiente (62%), mancanza di consapevolezza del danno arrecato (36,6%), mancanza di cestini e posacenere (26,5%) e mancanza di sanzioni (26%). Partendo proprio da queste criticità l’Ong specializzata nella tutela del mare ha realizzato, nelle località coinvolte, un’installazione di grande impatto: una scena del crimine in cui, accanto alle sagome delle vittime, raffiguranti tartarughe, pesci o altri animali marini, è stata posta la riproduzione di un mozzicone gigante come simbolica «arma del delitto». Sono poi state realizzate attività come la consegna di 15.000 posacenere portatili, l’affissione di locandine e la collocazione sul manto stradale di sagome di animali marini con un QR Code attraverso il quale le persone hanno potuto interagire con il sistema di intelligenza artificiale Marina. Inoltre ogni cittadino ha avuto la possibilità di diventare ambassador della campagna sottoscrivendone il Manifesto. Le sottoscrizioni sono state circa 10.000.

AZIONI CHE HANNO CONTRIBUITO AD AUMENTARE di molto la sensibilità dei cittadini e che hanno registrato, nel 2021, nelle località coinvolte, un 53% in meno del fenomeno del littering (abbandono dei rifiuti nelle aree pubbliche) mentre nel 2020 in occasione dell’iniziativa pilota a Sorrento la riduzione dei mozziconi dispersi nell’ambiente è stata del 69% e la diminuzione complessiva di altri piccoli rifiuti del 45%. La campagna insomma ha dato un chiaro segnale di quanto le soluzioni non siano poi così difficili da realizzare e di quanto sia determinante la sensibilizzazione delle persone che possono mettere in atto un circolo virtuoso sul fronte della gestione amministrativa, dell’investimento imprenditoriale e del comportamento.

I COMUNI E, IN GENERALE, LE ISTITUZIONI, sono chiamati ad attuare sinergie e collaborazioni con l’industria, il terzo settore e altri stakeholders, sia per raccogliere dati sia per costruire policy di prevenzione del fenomeno. Possono così dotarsi, per il monitoraggio e per la mappatura del territorio, degli strumenti offerti dalla tecnologia e, in particolare, dell’analisi satellitare utilizzata nella campagna che ha prodotto risultati con una precisione del 98,3%; possono realizzare un’efficiente e localizzazione dei cestini, organizzare in modo più efficace i turni di pulizia stradale, rafforzare controlli, anche pattugliando le aree a maggior rischio.

IL SETTORE PRIVATO PUO’ INVESTIRE SU AZIONI concrete, come è stato per la campagna Spegni sostenibile, lanciata nell’autunno 2020 in centri commerciali e retail park gestiti da Cushman & Wakefield in tutta Italia, e che ha visto la raccolta di oltre 280 mila mozziconi che, a seguito del processo di trasformazione messo a punto dalla startup Re-Cig, sono stati convertiti in 90 kg di plastica riciclata. Ma più di ogni cosa è importante il comportamento individuale dove, sul podio delle azioni virtuose c’è, ça va sans dire, la decisione di smettere di fumare. Ma le promesse dei fumatori, si sa, sono come quelle dei marinai. E i loro buoni propositi del lunedì si sgretolano alla prima tentazione. Meglio allora pensare a soluzioni concrete, a basso costo e facilmente realizzabili, come quella di dotarsi di posacenere portatili, da mettere in borsa o in tasca. Un piccolo gesto di civiltà che se fosse attuato da tutti avrebbe enormi ripercussioni positive sull’ambiente e sui nostri mari.