Appuntamento sempre atteso come indicatore delle stagioni a venire del «mercato» nazionale, e soprattutto del cinema italiano , la presentazione dei listini di Rai Cinema ha quest’anno assunto il contorno dell’evento visto l’effetto della pandemia sul cinema mondiale. Paolo Del Brocco ci ha tenuto a sottolineare che però «il cinema in Italia non si è mai fermato» e Rai Cinema nemmeno, con135 film di cui 60 opere prime e seconde e 40 documentari per un investimento di 150 milioni di euro.
Tanti i titoli che mettono insieme generazioni diverse del nostro cinema, e quei film che la pandemia ha rimandato come il Diabolik dei Manetti Bros. (previsti già i sequel) che uscirà il prossimo Natale – doveva essere in sala lo scorso dicembre – e Freaks Out di Gabriele Mainetti.
È anche abbastanza evidente che, seppure molti dei progetti sono in fase iniziale, ci sarà un affollamento nella prossima stagione così come nei festival maggiori – quello di Cannes in testa dove sicuramente troveremo Tre piani di Nanni Moretti, fermo in zona Croisette da un anno
Cosa vedremo dunque nei prossimi tempi? Da Il buco, ritorno attesissimo di Michelangelo Frammartino (Le quattro volte) a Qui rido io, Eduardo Scarpetta narrato da Mario Martone – protagonista Toni Servillo, una collaborazione che è anche una bella memoria di quella scena napoletana degli anni ’90. Poi A Chiara di Jonas Carpignano, e Il paradiso del pavone, uno storia famigliare restituita dall’occhio sensibile di Laura Bispuri. Servillo è anche nel film di Leonardo Di Costanzo, Ariaferma, coprotagonista Silvio Orlando che ritroviamo in Il bambino nascosto di Andò.

AL LAVORO Pietro Marcello con I promessi sposi e Il volo dal romanzo Le vele scarlatte di Grin, Susanna Nicchiarelli con Chiara sulla santa, Alice Rohrwacher (La chimera), Marco Bellocchio (La conversione). Un nuovo film anche per Polanski, The Palace, scritto con Skolimowski e ambientato in un albergo svizzero nel 1999.