Come se non fosse bastata la rivoluzione digitale a mettere in discussione l’industria del cinema (dopo aver sconvolto la musica e l’informazione), l’epidemia di Covid-19 ha contribuito a imporre un’accelerazione a un processo già in corso. Se già l’ascesa della quality tv delle serie e le piattaforme di streaming avevano reso la sala sempre meno centrale nel modello di consumo del film (con annessi dibattiti e rivalità anche accese attorno al tema), la forzata chiusura dei cinema, e la loro faticosa riapertura, sembra aver impresso un colpo decisivo a quella fruizione «cultuale» che aveva caratterizzato la forma d’arte novecentesca par...