Varrà la pena di scendere ancora una volta in piazza dopo oltre trent’anni di promesse non mantenute sul tema dei diritti civili da parte della politica, in particolare quella di sinistra? A questa domanda non risponde #LOVEISRIGHT manifestazione che si tiene oggi a Roma dalle ore 15 in Piazza SS Apostoli, organizzata dalle associazioni nazionale lgbt e sostenuta da un ampissimo ventaglio di associazioni e reti delle donne, dell’ambientalismo, dei sindacati, degli studenti e così via. Non risponde perché non prende in considerazione nemmeno il quesito, proprio in un momento di crisi economica, di senso, di militanza e sfiducia nei confronti dei partiti e delle istituzioni, non ci si può permettere di abbassare la guardia, si può solamente rilanciare. I dubbi certamente non mancano e la rabbia nei confronti di una politica, in particolar modo quella del centro sinistra, paralizzata dalla propria inefficacia, monta e si esprime oggi in una semplice affermazione: vogliamo diritti senza compromessi. Questo messaggio parla a tanti, intenti a trovare soluzioni, come quella approvata alla Camera sull’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia, che da una parte fa un passo in avanti importante e dall’altro depotenzia gli effetti generali del provvedimento.
Per ora è arduo relazionarsi con partiti in cerca della propria identità, tipo il Pd, che in queste Primarie vede in campo tre sfumature sul tema: dal deciso ed esaustivo Civati, al personalmente empatico, ma politicamente più prudente Cuperlo, per arrivare al confuso e omissivo Renzi. Il Pd come sempre nella sostanza svicola, facendo arrossire tutti i partiti democratici e progressisti del mondo. Dietro l’angolo ci sono le mediazioni del dopo, di quando eletto il capo, bisognerà fare i conti con un’identità valoriale non pervenuta, composta di correnti e visioni di cui la sintesi ha procurato finora l’inazione. Vedremo, intanto il movimento non si occupa di questi dibattiti interni dei partiti, ma della possibilità di costruire un’azione sua politica efficace. Perché vivere nell’unico Paese europeo dove nemmeno si sia avviato un serio confronto sul matrimonio egualitario, sulla possibilità per le persone transessuali di ottenere il cambio dei dati anagrafici senza dover per forza ricorrere agli interventi chirurgici, di avere una seria legge sulla fecondazione assistita, sulla genitorialità omosessuale, sta diventando un incubo.
Senza diritti, è questa la riflessione al centro di questa manifestazione, saremo sempre esposti alla violenza e all’emarginazione, senza un riconoscimento giuridico delle nostre relazioni e progetti di vita, saremo consegnati nel recinto della non cittadinanza. Nel frattempo sperando che il Parlamento anticostituzionale non faccia troppi danni, che presto non sia più composto dai nominati delle segreterie dei partiti, che si sfoghino i vari populismi di destra e di sinistra, la comunità lgbt cerca di costruire una nuova, non facile, unità di azione.
Dentro la crisi economica più spaventosa che abbiamo mai conosciuto, nell’abbandono a se stessi di milioni di giovani, nella disperazione delle solitudini ed emarginazioni, esistono strade da percorrere, per le persone lgbt in alleanza con tante altre aspirazioni e rivendicazioni. Per questo è importante esserci, non cedere a tentazioni vittimistiche e alla sfiducia, con la consapevolezza che in Italia è oggettivamente tutto più difficile, ma come dimostra la storia la conquista di libertà e diritti civili è possibile, quando tante identità, richieste, soggettività, generi, orientamenti sessuali, si uniscono, e aprono un serio conflitto rispetto alla conservazione, soprattutto quella di sinistra.