Incidenti ferroviari come quello di Pioltello mettono a rischio ovviamente non solo la sicurezza dei passeggeri, ma anche quella dei macchinisti: i ferrovieri di In marcia chiedono all’Ansf (Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria) «più controlli» sulla sicurezza dei trasporti, e in particolare l’adozione per tutti i convogli del «rilevatore anti-svio». Questo strumento, secondo Dante De Angelis, «avrebbe potuto evitare l’incidente di Pioltello, come anche quello di Viareggio, come è stato riconosciuto nelle motivazioni per le sentenze di condanna al processo».

A chiedere una «convocazione in tempi brevissimi ai vertici di Rfi», la società di Fs che gestisce le reti ferroviarie, sono Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl Taf e Fast Ferrovie. Antonio Piras, segretario della Fit Cisl, chiede al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio di «convocare in tempi brevissimi i sindacati e tutti i soggetti interessati, a partire dal responsabile dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, i gestori delle infrastrutture ferroviarie e tutte le imprese ferroviarie perché tragedie come questa non devono più ripetersi».

Se insomma la causa prima del deragliamento può ricercarsi nella rotaia che ha ceduto, e quindi nella eventuale mancata manutenzione della linea, i sindacati chiedono comunque controlli a tutto tondo, che si estendano anche ai treni, e ai meccanismi di prevenzione e contenimento di un problema, come mette giustamente in evidenza De Angeli dell’associazione In marcia.

«C’era stato un caso di svio nel luglio scorso, non sullo stesso punto ma poco prima su quella tratta – spiega Stefano Malorgio, segretario lombardo della Filt Cgil – Possiamo dire però che comunque ci sentivamo tutelati sul fronte della sicurezza, tanto che con TreNord si era aperto piuttosto un dossier sulla manutenzione interna dei treni, dalla climatizzazione alla chiusura porte. Ma visto quello che è accaduto adesso, è ovvio che a questo punto è urgente verificare tutte le procedure preventive: se una rotaia è logorata, in genere si ordina il rallentamento dei treni, e solo quando è molto logorata si ferma il traffico e sostituisce. Vorremmo quindi capire se in questo caso siano state rispettate le procedure».

De Angelis di In marcia insiste sul rilevatore anti-svio: «Più che evitare i deragliamenti in sé – spiega – impedirebbe la successiva corsa libera del treno anche per chilometri, con possibili ribaltamenti delle carrozze o scontri frontali con convogli che procedono su altri binari». Il rilevatore, «collaudato e omologato, in uso già in diversi paesi europei e solo in via sperimentale in Italia – aggiunge il ferroviere – fa sì che subito dopo lo svio della ruota dalla rotaia si attivi il sistema di frenata di emergenza. Questo ferma la corsa dopo 300 o 400 metri e non dopo chilometri». «Il dispositivo – conclude – costa 800 euro per carrozza, ma è un prezzo davvero irrisorio se si pensa che può evitare la perdita di vite umane come è avvenuto a Viareggio e a Pioltello».