Il silenzio sui traffici internazionali di rifiuti, sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sulle navi a perdere e sugli affari dei grandi broker dei veleni rimarrà tale fino al 23 maggio. Ieri l’ufficio di presidenza della camera ha approvato all’unanimità la procedura per la pubblicazione degli atti declassificati dai servizi segreti, acquisiti dagli anni passati dalle commissioni parlamentari d’inchiesta. Il dossier era stato preparato nei giorni scorsi dalla struttura di Montecitorio, dopo il via libera alla desecretazione del governo Renzi. La la decisione di rendere disponibili i documenti a partire dal 23 maggio è stata annunciata in un tweet dalla vicepresidente della camera Marina Sereni. Da martedì 20 maggio sarà disponibile l’elenco dettagliato dei documenti, che dovrà essere «progressivamente aggiornato in base alle ulteriori risposte che perverranno dalle autorità competenti».

La procedura scelta dalla camera – che puntava alla massima trasparenza, scegliendo la modalità di pubblicazione online – ha comportato l’allungamento dei tempi per l’accesso ai dossier declassificati. Martedì sul sito sarà pubblicato l’indice della documentazione disponibile, con il titolo dell’atto; per poterlo leggere bisognerà compilare un formulario, specificando la collocazione del documento. Fino al 23 maggio non sarà possibile consultare i documenti in formato cartaceo presso gli archivi della Camera: «La disponibilità alla consultazione dei documenti in cartaceo sarà sincronizzata con l’accessibilità via web», spiegano i funzionari di Montecitorio. Le copie degli atti verranno «inviate all’indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente».

Il consenso alla desecretazione da parte dell’intelligence e delle procure è arrivato da due settimane. Gli indici dei dossier riservati e segreti sono noti grazie alla pubblicazione sul sito di Greenpeace di un elenco dettagliato. Sono, ad esempio, più di cento i documenti sull’imprenditore italiano Giorgio Comerio, che negli anni ‘90 cercava di stringere accordi con gli stati africani per l’inabissamento delle scorie radioattive. Ci sono poi rapporti riservati dei servizi d’intelligence sui traffici di rifiuti con la Somalia, informative sull’intreccio tra broker di armi e di veleni, stando ai titoli dei dossier. Sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono circa 1500 i fascicoli acquisiti dalla commissione parlamentare d’inchiesta che attendono di poter essere letti.

La desecretazione era stata chiesta a novembre da Greenpeace, dopo la pubblicazione dell’audizione di Carmine Schiavone, conservata fino qualche mese fa con il timbro riservato negli archivi. Inizialmente la presidenza di Montecitorio aveva disposto la richiesta di discovery di 152 documenti selezionando i temi ritenuti più interessanti. A marzo l’associazione Articolo 21 aveva lanciato una petizione per chiedere la desecretazione completa, raccogliendo più di 70 mila adesioni. Il 19 marzo Laura Boldrini ha accolto la richiesta, girandola al governo, titolare del segreto amministrativo sugli atti provenienti dai servizi di sicurezza.