Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto, scoppia in lacrime, esce, rientra in aula e prende la parola: «La lotta alla camorra è di tutti e tutti dobbiamo combatterla. Se invece si lotta per altre questioni è strumentalizzazione». Seduta sciolta, la battaglia continua. Ieri è andata in scena una nuova giornata di fuoco nel comune flegreo, alle prese con l’inchiesta che ha coinvolto il più votato dei 5 Stelle, Giovanni De Robbio, indagato per voto di scambio e tentata estorsione al sindaco del suo movimento, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le opposizioni in aula (due liste civiche) hanno chiesto una seduta sui fatti, spingono per le dimissioni. La maggioranza ha respinto la richiesta. Il Pd, escluso come gli altri partiti (tranne Fdi) dalle elezioni di maggio per irregolarità nella presentazione delle liste, si è presentato in consiglio tra i banchi del pubblico: il gruppo, organizzato dai Gd di Marco Sarracino, si è fatto sentire fuori e dentro l’aula. Nella compagine c’erano anche l’europarlamentare Pina Picierno, i deputati Rosaria Capacchione e Leonardo Impegno.

In consiglio 5S e Pd hanno recitato a parti invertite: i primi cercavano di tenere ordine e i secondi protestavano. Sarracino: «Fate un casino incredibile in parlamento, adesso chiedete a noi moderazione? E basta, adesso ci divertiamo noi»; militanti 5S: «Da noi la camorra è entrata, ma è subito uscita» riferendosi all’espulsione di De Robbio dal M5S. Alla fine sono intervenuti i vigili che hanno fatto uscire i dem. Tornata la calma, la parola è andata al sindaco: «Se infiltrazione c’è stata è perché il territorio è difficile e ci hanno provato, ma hanno trovato in noi un muro. I cittadini lo sanno e ci appoggiano».

Sull’Huffington post giovedì si raccontava di lavori alla rete idrica di Quarto affidati alla Fradel, una ditta che aveva un’interdittiva antimafia, sospesa dal Tar ma poi confermata il 29 settembre. Al ministro Alfano era stata fatta un’interrogazione dal Pd, in cui si chiedeva perché il contratto non fosse stato rescisso. Ieri la stessa testata ha aggiunto: «Con una delibera di giunta del 22 dicembre si “procede alla risoluzione contrattuale con la Fradel prendendo atto della subentrante Edil Sud”. L’opacità riguarda l’affidamento alla Edil Sud. Nella sentenza del Consiglio di Stato, che aveva ripristinato l’interdittiva antimafia sulla Fradel, c’era scritto che la Edil Sud faceva parte della stessa costellazione di imprese. Un legame così stretto quello tra la Fradel e la Edil Sud che le due imprese avevano lo stesso amministratore delegato».

All’accusa di aver tenuto negli appalti la camorra ribatte il vicesindaco, Andrea Perotti: «La Fradel è capofila di Acqua Quarto, un’Ati che aveva avuto l’appalto durante la gestione commissariale. L’interdittiva è arrivata per cantieri in altri comuni, quindi non ci è stata notificata. Quando l’abbiamo saputo, abbiamo chiesto conferma al prefetto, al quale abbiamo chiesto il commissariamento dell’Ati e l’indizione di una nuova gara via Stazione unica appaltante: si tratta di quasi 3milioni. La risposta non è ancora arrivata. Intanto, per non bloccare il servizio, è subentrata un’altra ditta dell’Ati. Era una misura temporanea in attesa della prefettura». Ieri sera è trapelata la notizia che la prefettura avrebbe avviato l’iter di commissariamento dell’appalto, dopo una richiesta di informazioni dall’Autorità nazionale anticorruzione.

Pd e Sinistra italiana chiedono lo scioglimento del comune di Quarto. E’ ancora Grillo dal suo blog a replicare: «Il Pd ha aperto la porta alla mafia molte volte, il M5S l’ha tenuta sempre chiusa. Tra gli indagati per l’inchiesta di Quarto c’è il loro ex assessore ed ex consigliere Marco Ferro. A Roma Buzzi partecipava alle cene di finanziamento di Renzi e del Pd. Sono stati tanti i sindaci Pd arrestati per mafia». La stampa racconta di malumori nei 5S, a cominciare da Casaleggio, parte dei parlamentari chiederebbero le dimissioni di Capuozzo: «Carlo Sibilia ha postato su facebook “I giornali scrivono tante falsità” – commenta Perotti -. Da lui, Di Maio, Fico abbiamo avuto sostegno, faremo il rimpasto e andremo avanti».