«È un giorno triste per il Pd Basilicata: sancisce la fine di una generazione politica e il carattere fallimentare della sua gestione del partito». Raffaele La Regina, membro dell’assemblea nazionale del Pd, commenta senza peli sulla lingua l’implosione del partito lucano, la cui assemblea regionale è stata sciolta. È quanto deciso dai vertici all’inizio della settimana. All’assemblea hanno preso parte parlamentari come De Filippo e Margiotta, consiglieri regionali, tra cui Pittella, Polese, Braia e Cifarelli, ma anche delegati regionali, segretari provinciali e cittadini.

Un esito che parte da lontano. Infatti dopo le dimissioni dell’ex segretario Mario Polese, lo scenario prefiguratosi era quello di un traghettatore fino al prossimo congresso. Così non è stato. Per l’ennesima volta non è stata trovata la convergenza. «Il mancato accordo è sintomo della debolezza del partito – afferma La Regina – ma anche di un correntismo sfrenato, che finisce sempre per fare danni». Proprio l’assenza di un segretario «a tempo determinato» ha portato allo scioglimento dell’assemblea regionale del Pd Basilicata, che ormai va verso il commissariamento. Stando allo Statuto, ora la palla passerà a Nicola Zingaretti, che dovrà individuare il commissario che prenderà in mano le sorti del partito lucano.

L’ex segretario Mario Polese, che aveva dato le sue dimissioni ritenendo opportuno avviare una nuova fase, sostiene: «Ho avuto fino all’ultimo minuto un’ampia maggioranza. Senza di me è stato complicato trovare la convergenza su un nome». Polese si dice sicuro del suo ruolo di trait d’union all’interno del partito lucano. Così come ritiene imprescindibile la collegialità, «necessaria per ricostruire un campo largo e per provare a vincere le prossime elezioni regionali».

Tuttavia tra dem lucani sembra emergere una distanza siderale nel modo di immaginare il futuro del partito. Da una parte il giovane La Regina lancia la sfida generazionale e chiede una svolta concreta: «Lungi da me parlare di rottamazione, ma credo che sia ormai chiara tanto la fine di una classe dirigente, quanto la necessità di un protagonismo dei giovani. Adesso toccherà a una nuova generazione prendere in mano il Pd lucano».

Dall’altra, l’ex segretario delinea la figura del futuro commissario: «Credo che il commissario debba limitarsi a gestire il partito e a svolgere un buon congresso. Immagino un commissariamento – prosegue Polese – di qualche mese, che rassereni un po’ gli animi, che governi il tesseramento e che alla fine ci conduca a un congresso in cui si ricostruiranno gli organismi e gli assetti del partito».
In ogni caso è certo che una nuova fase attende il Pd lucano, che ha bisogno di una vera e propria ricostruzione.