L’antibiotico resistenza (Amr) è un fenomeno complesso e molto pericoloso che deriva anche dall’uso inappropriato degli antimicrobici nel settore zootecnico (Usa, Australia, Nuova Zelanda e Canada ne fanno ampio uso).

Il 70-80% di tutti gli antibiotici infatti viene utilizzato nel settore zootecnico. Secondo l’Istituto superiore di sanità, «l’Amr oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie»), sia in termini di ricaduta economica…».

Ogni anno secondo l’Oms 700 mila persone muoiono per infezioni dovute a batteri resistenti agli antibiotici (33 mila in Europa, di cui ben 10 mila in Italia).

Le stime dicono che entro il 2050 il numero potrebbe crescere fino a 10 milioni di persone ogni anno. Secondo l’ultimo report Ema-Esvac, in Italia il 70% degli antibiotici venduti è destinato agli animali (siamo il secondo paese in Europa per impiego di questi farmaci).