Figc con le mani libere, Serie B in ostaggio. Si è consumata l’ennesima puntata dell’ennesimo scandalo del calcio italiano, con il torneo cadetto che rischia di cambiare format in corso d’opera, con il ripescaggio di squadre dalla C, tra chi ha già giocato nella categoria inferiore e chi ancora deve scendere in campo per un minuto in questa stagione. Da 22 squadre a 19 (per le mancate iscrizioni di Avellino, Bari, Cesena), poi di nuovo a 22, dopo la sentenza del Tar del Lazio, su richiesta di Pro Vercelli, Novara ed Entella, che ne ha rimesso in discussione il format, deciso dal commissario straordinario Fabbricini, il 13 agosto.

QUALE sarà quello definitivo? Non si era ovviamente mai verificata una situazione del genere. E ora è tutto nelle mani della Figc, con la responsabilità da assumersi sia verso i club di B ma anche di Lega Pro e anche di quelli che al momento avrebbero il diritto di giocare in seconda divisione ma che hanno cominciato il campionato in Lega Pro. In sostanza, la palla è stata rilanciata dal Tar nel campo dell’avversario e a tal proposito acquisisce importanza fondamentale il consiglio federale della Figc Gravina per il 30 ottobre, per trovare la traccia conclusiva di una sceneggiatura inverosimile. La tensione tra le parti, la Lega B contro il Tar e una federcalcio sinora totalmente assente, è altissima, nonostante il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giorgetti abbia auspicato una soluzione rapida a carico della federcalcio. Ma ci sono e ci saranno effetti collaterali, qualunque decisione verrà assunta. Anche con il ritorno alla formula a 22, che porterebbe al ripescaggio di Entella, Pro Vercelli e Ternana, ma con cinque squadre – Ternana, Pro Vercelli, Siene, Novara, Catania, le ultime due prima escluse per sanzioni, poi riammesse e ora con posizione al vaglio della Figc – che hanno fatto ricorso, con tre posti a disposizione.

E AL MOMENTO non ci sarebbe alcuna indicazione dei criteri per delineare le prescelte. E in ballo, questione che mette in allarme la Figc, c’è anche la possibile richiesta di risarcimento danni, come riferito dal presidente del Perugia, Santopadre, durante l’assemblea della Lega Serie B, qualora dovesse essere rivista la formula del campionato in corso. Uno spauracchio, “di entità difficilmente quantificabile”, ha rivelato il dispositivo del Tribunale amministrativo regionale. Si parla di 30-40 milioni di euro complessivi, una cifra che spaventa la Figc. E per questo motivo, in attesa delle novità attese per la prossima settimana, la Lega di B che vorrebbe conservare il format a 19 squadre, dovrà rassegnarsi: ci sarà, con ogni probabilità, l’incredibile riformulazione dei calendari, con il recupero delle partite delle ripescate, che non hanno avuto modo di prepararsi per il campionato cadetto e che saranno costrette a scendere in campo praticamente ogni tre giorni. Anche in Serie C, dove incredibilmente alcune squadre hanno già collezionato partite.