In questi giorni riemerge con forza il tema dei centri di identificazione e di espulsione indicati come gli unici luoghi da cui verrebbe garantito un effettivo rimpatrio degli stranieri irregolarmente presenti. E, in teoria, dovrebbe essere proprio così. Dovrebbe accadere, infatti, che le persone trattenute in queste strutture vengano quanto prima identificate e poi rimpatriate. Ma, come è stato ampiamente dimostrano, ciò si verifica solo in pochi casi. Si prenda ad esempio il 2014, anno in cui la percentuale di quanti sono stati riportati nel loro paese dopo essere transitati nei Cie, è stata del 55%. Un dato che può...