Le foglie cadute a terra e quelle sui rami, una bandiera che sventola, i manifesti elettorali e i poster delle mostre, qualche panno stesso nelle calli… comparse dal ruolo secondario nelle visioni architettoniche dei sei sestieri di Venezia. Una città solo apparentemente immobile, in cui il vuoto ha come un peso specifico, una densità, un carattere tutto suo, è quella che affiora dal fluire delle migliaia di immagini fotografiche (rigorosamente in bianco e nero) che Mario Peliti (Roma 1958, vive e lavora tra Roma e Venezia) dedica dal 2006 al Venice Urban Photo Project. Un’ampia selezione di questa campagna fotografica...