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Hospitale, il futuro della memoria

Hospitale, il futuro della memoriaStudio Azzurro, Hospitale

Parma Capitale italiana della cultura 2020+2021 La grande installazione di Studio Azzurro inaugura il 4 settembre. Lo spazio spettacolare dell’Ospedale Vecchio di Parma, importante complesso monumentale della città, diventa macchina scenica

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 29 agosto 2020

Oggi, quando pensiamo a una mostra o ad un museo multimediale ci appare l’idea di un laboratorio, un organismo vitale che sa dialogare con le persone parlando la lingua della nostra epoca e che sa trasformarsi interattivamente nel confronto e nella partecipazione, così come sa proporre una «visione» in continua evoluzione senza però cedere a soluzioni d’intrattenimento immediato.
Gli spazi di queste realizzazioni, diventano così luoghi dove ritrovarsi e ritornare. Dove vivere un’esperienza unica e irripetibile perché personale. E viverla come in un racconto, un film espanso. Ecco, forse per delineare più chiaramente il cambiamento cui stiamo partecipando, si potrebbe sintetizzare dicendo che si sta passando dall’importanza e dal valore dell’oggetto, del reperto o degli spazi e delle architetture, al fascino del loro racconto, della loro storia, alla narrazione che il loro stato evoca. Una narrazione aperta, molteplice e discontinua, come impongono i linguaggi, gli strumenti e la cultura immateriale della nostra epoca.

Tecnologia dunque è una sfida inevitabile, ma anche una straordinaria opportunità. Offre efficaci strumenti che permettono di raccogliere, ordinare ed esprimere dati, con modalità inedite in altre epoche. Accanto alla tecnologia, occorre accostare altri elementi a nostro avviso fondamentali come Arte e Territorio. Vale a dire: strumento, linguaggio, materia, a cui viene subito voglia di avvicinare anche il concetto di «apprendimento» così da ribadire funzione e soggetto, le persone, che ruotano intorno, e al contempo fanno ruotare, questi elementi. Anche se l’ordine, con cui intrecciare ciascun concetto alla sua funzione, è tutto da definire e da considerare di volta in volta.

La realizzazione del progetto «Hospitale – Il futuro della memoria» è un’occasione straordinaria, dove poter osservare il prendere vita ed il realizzarsi, in un edificio che accoglie e riflette, in perfetta sincronia, luogo, significato e contenuto, un contemporaneo e tecnologico «ciclo di affreschi».
Il progetto «Hospitale – Il futuro della memoria» allestito nello spazio più spettacolare dell’Ospedale Vecchio di Parma, oltre a «mettere in mostra» lo stato di avanzamento dei lavori di restauro e di allestimento del futuro nuovo polo museale della città, si manifesta come una «macchina scenica», collocata in gran parte della navata centrale, che in un’anteprima spettacolare, presenta una serie di contenuti multimediali, relativi alle origini e alla storia dell’Ospedale Vecchio e alle trasformazioni da esso subite nel corso del tempo.

I racconti della Crociera, se così vogliamo chiamarli, si sviluppano in un allestimento in tre parti, l’Ingresso o l’Accoglienza del pellegrino, L’Altare e I Testimoni, quest’ultima parte a sua volta è presentata attraverso la narrazione di otto racconti della storia dell’Ospedale. Ogni parte si manifesta attraverso diversi sistemi multimediali.

L’Ingresso è realizzato con otto schermi video, disposti in una sequenza lineare, come per ricreare in scala, la superficie della facciata dell’edificio. Il visitatore entrando, vede così nell’abbraccio di un solo e unico sguardo, l’intera facciata dell’Ospedale, da un punto di vista impossibile da ottenere nella realtà, data l’esigua larghezza della strada, l’antica via Emilia su cui l’architettura si affaccia.
L’Altare è la seconda installazione che si incontra nel percorso espositivo. L’allestimento è caratterizzato dalla presenza di schermi in tulle, vere e proprie quinte semitrasparenti che fungono da schermi per le proiezioni luminose sagomate delle riproduzioni dell’altare e delle quattro statue di virtù che stavano ai suoi lati.

I Testimoni, terzo e ultimo nucleo allestitivo, presenta attraverso il racconto di otto personaggi videoproiettati su schermi tessili, la storia di un luogo, L’Ospedale Vecchio, le cui fondamenta concettuali sono basate sulla cura e l’accoglienza dell’altro ed il prodigarsi delle persone ad alleviare il disagio fisico e sociale di una comunità e di tutti coloro che ne sono venuti a contatto.
Nel frattempo tra l’idea del progetto e la sua realizzazione, inaspettatamente, il mondo improvvisamente è cambiato, sfidandoci a trovare modi diversi per stare insieme, nuovi tempi e modalità di fruizione dello spazio, per conoscere e sapere.

* di Studio Azzuro

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