«Non è quello che ci aspettavamo di vedere». È il commento glaciale che è giunto da Pechino poco dopo il voto con il quale il parlamento di Hong Kong ha affossato la possibilità di suffragio universale per le prossime elezioni. Una battuta d’arresto non da poco per Pechino, nella gestione – controversa – dell’ex colonia britannica. Ieri il parlamento di Hong Kong ha infatti bocciato la proposta di riforma elettorale della città stato, che prevedeva un suffragio universale a partire dalla prossima consultazione elettorale, nel 2017. Le procedura di elezione del primo ministro, il chief executive, si sarebbero dunque dovute...