Dopo che l’attentato organizzato dal gruppo rivoluzionario di Narodnaja volja uccise lo zar Alessandro II, nel 1881, lo storico Dmitrij Ilovajskij espresse l’opinione secondo la quale il movimento rivoluzionario in Russia sarebbe stato un cieco strumento nelle mani di polacchi e ebrei. Si ponevano così le basi per quel mito che si sviluppò ampiamente nei decenni successivi e divenne noto come «bolscevismo giudaico»: proprio a questo fenomeno lo storico statunitense Paul Hanebrink dedica la sua corposa monografia, titolata Uno spettro si aggira per l’Europa Il mito del bolscevismo giudaico (traduzione di Dario Ferrari e Sarah Malfatti, Einaudi, pp. XX-328, €...