Potrebbe esserci lo «zampino» saudita se, come dicono i media libici, il generale Kalifa Belqasim Haftar è davvero atteso a Washington. L’indiscrezione, clamorosa anche se per il momento non confermata, viene dal sito Libyan Express e sostiene che il generale della Cirenaica, al suo secondo mese di offensiva «anti-terrorismo» su Tripoli, si incontrerà a metà giugno addirittura con il presidente americano Donald Trump, con il quale finora avrebbe solo parlato al telefono una volta, poco prima di lanciare il suo attacco alla capitale.

La visita di Haftar negli Stati Uniti, dove per altro il generale ha a lungo soggiornato da esule – e proprio a Langley, sobborgo di Washington dove ha anche sede il quartier generale della Cia – quando, dopo gli insuccessi della guerra in Ciad, fu rinnegato dal Colonnello Gheddafi, viene accreditata anche una fonte del suo entourage sentita dall’Agenzia Nova. «La visita, prevista il 18 giugno – dice la fonte all’agenzia di stampa italiana – inizierà con un incontro con il presidente Trump e il generale Haftar alla Casa Bianca alla presenza del segretario di Stato Mike Pompeo». E all’ordine del giorno tra i due ci sarebbe soprattutto la lotta alle formazioni terroristiche in Libia, argomento già della telefonata di metà marzo tra i due e anche di un colloquio tra lo stesso Trump e la cancelliera Angela Merkel risalente a soli due giorni fa, a margine delle celebrazioni per il 75° anniversario dello sbarco in Normandia.

In Libia nel frattempo la battaglia tra le milizie del premier Serraj e il Libyan national army (Lna) di Haftar resta incistata nelle stesse zone alla periferia della capitale. Negli ultimi giorni però l’attenzione dei media locali va soprattutto alla cittadina sud-occidentale di Ghat, bersagliata per quattro giorni da piogge torrenziali che hanno provocato una vera e propria alluvione, che ha fatto due morti e oltre duemila sfollati climatici. Il sindaco di Ghat che ora teme il diffondersi di epidemie e infezioni e che da giorni attende l’arrivo dei convogli di aiuti umanitari sia da Bengasi sia da Tripoli, disperato, ieri si è rivolto alla vicina Algeria. Con due governi, due parlamenti, due sistemi bancari, la Libia non riesce a soccorrere gli alluvionati di Ghat.