Un nuovo terremoto giudiziario ha scosso la città di Taranto. Questa volta però non riguarda vicende di inquinamento ambientale o di corruzione nell’ambito dell’apparato della Marina Militare, tra i casi più eclatanti degli ultimi anni. Ma direttamente Carlo Maria Capristo, capo della Procura dal maggio 2016, finito agli arresti domiciliari ieri mattina su ordine della Procura di Potenza, competente per i reati a carico dei magistrati in servizio nel capoluogo ionico. Il procuratore è accusato di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Insieme a Capristo sono finite ai domiciliari, con la stessa imputazione, altre quattro persone: l’ispettore di...