Un titolo che fa facilmente breccia nel pubblico, soprattutto in quella parte di mondo che ha sempre seguito e apprezzato i passi prudenti ma coraggiosi del fisico Fritjof Capra, che oggi scrive l’introduzione a “Il tao della Libearazione”.

I due autori del libro, Leonardo Boff, teologo brasiliano, ex francescano che da anni si occupa di ecologia e spiritualità, e uno dei maggiori esponenti della teologia della liberazione, e Mark Hathaway, ricercatore canadese ed educatore che si occupa di ecologia, economia, giustizia sociale e spiritualità, hanno scritto un testo che pone sul banco degli imputati il modello di sviluppo totalmente sconsiderato e globalizzato in cui oggi viviamo. Modello di vita e sviluppo che sta conducendo l’esistenza – umana e non – in un vicolo sempre più stretto, soffocante e senza nessuna via d’uscita. Una sorta suicidio.

il Tao della Libearazione”, uscito in Italia per Fazi Editore (22,00 €) e che contiene un’esaustiva prefazione di Capra spiega, a chi ha voglia e lucidità per capire, i rischi a cui il sistema globale in cui viviamo ci mette di fronte. E infatti, già solo l’introduzione di Capra, presenta una visione, questa volta mondiale, decisamente preoccupata e preoccupante. Una lettura che non può far altro che enumerare e rendere evidenti i rischi che si presentano ogni giorno e che, ogni giorno, diventano sempre più grandi e sempre meno controllabili. L’enorme deregolamentazione economica in cui viviamo oggi, i cui principali giocatori sono grandi banche d’investimento, fondi pensionistici, multinazionali – tutti sempre organizzati in modo da favorire la manipolazione finanziaria – ignorano quasi spavaldamente la vita umana ed ecologica del pianeta terra. Potrebbe anche far ridere, se su quel pianeta non ci vivessimo proprio noi.

Quel mercato che continuiamo a chiamare globale, altro non è che una rete di macchine programmate a ragionare e valutare tutto sempre solo in base al Valore Denaro, escludendo a priori ogni altro valore umano ed ecologico. Quindi, tra giri, rigiri e avvitamenti sempre più costretti e controllati, si è arrivati all’automatica esclusione di quel piccolo ma importante valore che si chiama etica di mercato. E allora eccolo qui, questo nuovo scintillante mercato globale, fatto di grattacieli impenetrabili, che vive su una crescita economica dettata unicamente da un mercato consumistico e materiale, che arricchisce un’elite di speculatori finanziari, imprenditori e professionisti high-tec. Questi temuti e arroganti protagonisti mai si pongono domande su come stanno operando e, soprattutto, come stanno lentamente cancellando le diversità, i bisogni e le possibilità fondamentali del resto del mondo.

Gli autori presentano un panorama decisamente preoccupante, anche se poi, nella seconda parte del libro – grazie anche a citazioni di grandi filosofi, scrittori, pensatori moderni – possiamo ritrovare, se non la ricetta per la soluzione, valide risposte alternative da seguire per diventare più protagonisti del nostro vivere. Risposte che si rivolgono e hanno bisogno di un uomo con coscienza civile ed etica, e che possa dunque trovare nella vita reale il modo per agire diversamente decidendo al di fuori dell’unico gioco economico che è proposto. Che l’attuale economia sia insostenibile – socialmente, ecologicamente e finanziariamente – pare sia una risposta molto vera e molto chiara. Ma l’unica risposta responsabile è invece un modo nuovo per ripensare i modelli di vita che lentamente, ma inesorabilmente, ci sono proposti e che, in una sorta di gioco quasi ipnotico, ci convincono e quindi annientano, senza lasciarci valide alternative.

Serve una presa di coscienza globale dei pericoli a cui andiamo, spesso inconsciamente, incontro ogni giorno. Guadagnare senza sosta e senza etica sul mondo, sulla natura, sugli uomini, non può esser altro che garanzia di catastrofe. Nonostante le cose si siano involute negli ultimi anni, le garanzie di successo per un altro futuro e la presa di coscienza del dato di fatto, devono continuare ad essere alimentate e supportate. Devono continuare ad esistere motivazioni che possono trascinare il mondo fuori da questa impasse pigra e stanca e, soprattutto, catastrofica. Sono proprio i due autori a dircelo, che la scienza moderna può offrire una valida soluzione nella cosmologia vivente e vitale, cioè in quella visione del mondo condivisa, che possa dare realmente significato alla nostra esistenza.

L’ecologia, prima forse di ogni altra cosa, già possiede la consapevolezza della connessione del tutto con il tutto. E proprio forse solo l’ecologia può davvero rappresentare la soluzione. I sistemi viventi, dalle dimensioni più microscopiche a quelle più grandi, hanno delle regole di vita, sopravvivenza, cooperazione, morte, che non possono mai essere eluse. Boff e Hathaway ci ricordano che dobbiamo imparare a reinventare noi stessi per permettere alla vita di proseguire e indicano la strada da seguire in un cambiamento radicale della coscienza umana, che riesca a integrare tradizione cattolica e orientale. Auspicano l’avvento di quello che definiscono una “spiritualità ecologica” che si occupi non solo del pianeta, ma forse soprattutto dell’uomo. Un libro senza paura, che procede a testa alta di fronte alla seria minaccia di un lento e progressivo annientamento del mondo vivente. Un libro di ecologia, di fisica dei sistemi, di filosofia, di psicologia, fisica quantistica e, soprattutto, di rispetto per l’altro. Perché proprio l’altro resta sempre parte integrante del mio – mai esclusivo – processo di vita e crescita.