Se Jello Biafra decide di esser della partita, sicuramente vi è qualcosa di rilevante che suona nell’aria. Lo troviamo con un cameo micidiale in Ya Malak, impegnato a dar voce alle parole del poeta rivoluzionario egiziano Ahmed Fouad Negm. La sua enfasi si sposa a meraviglia con il groove rock ebbro di sonoritá arabe contemporanee della formazione parigina. Ad essere più precisi nel quartiere di Barbès, rintracciabile tra il nono ed il decimo arrondissement e che prende il nome dal rivoluzionario ottocentesco Armand Barbès. Chissà se lo spirito da bastian contrario del repubblicano ha inciso nella formazione del quintetto capitanato...