Silenzio sulle offerte che gli arrivano da Silvio Berlusconi e fuoco di fila, invece, sulle primarie del Pd. Che Beppe Grillo esorcizza con la solita eleganza: «La capacità di parte degli italiani di farsi prendere per il culo è inimmaginabile», è il commento che dedica all’elezione del nuovo segretario del Pd.
Per il leader del M5S quella di domenica non deve essere stata una bella giornata. Da Roma il Cavaliere ha continuato a corteggiarlo lanciando l’idea di un governo che comprenda tutti, anche Sel e M5S, per fare la legge elettorale a correre subito dopo al voto. Contemporaneamente in tutta Italia centinaia di migliaia di elettori del Pd facevano la fila davanti ai gazebo per scegliere il nuovo segretario. Altro che i 40 mila visti il 1 dicembre a Genova per il terzo V-day, come a sera non manca di ricordare Matteo Renzi. E come se non bastasse il neo segretario mette le mani anche su uno dei cavalli di battaglia del M5S promettendo di tagliare i costi della politica di un miliardo: «Così lo spieghiamo a quelli del vaffa day», dice il sindaco di Firenze.
Chiaro, dunque, che ieri mattina per il comico genovese la priorità era provare a demolire il successo del Pd. Cosa che fa con la consueta eleganza. «Il pdmenoelle ha incassato insieme agli altri partiti due miliardi e trecento milioni di finanziamenti illegali, bocciati da un referendum», … «nel mese di luglio dopo le dichiarazioni di Letta ’balle d’acciaio’ sulla fine dei soldi pubblici, ha goduto di altri 91 milioni di euro di finanziamento insieme ai partiti complici. E ora, ancora, ancora, non è sazio, di elettori masochisti, ancora. Due euro per votare ancora, per farsi prendere per il culo ancora». E così via.
Silenzio, invece, sul corteggiamento che ormai da giorni gli arriva da Silvio Berlusconi. Ci si sarebbe aspettati un rifiuto netto all’idea di dar vita a un governo che farebbe impallidire anche le più larghe delle larghe intese, come del resto hanno fatto Nichi Vendola e perfino Maurizio Gasparri. Solo il pentastellato Luigi Di Maio liquida la proposta come «le farneticazioni di un ottantenne». Ma si sa, nel M5S sono solo le parole del capo che contano.
Da Grillo, invece, neanche una parola. Un silenzio che, però, non sfugge a qualche attivista a cinque stelle. In un mare di post ossequianti verso il leader e ingiuriosi verso il resto del mondo, ne appare infatti anche qualcuno critico: «Grillo faccia un post per dire no agli ammiccamenti di B.», scrive Domenico D. da Roma. Mentre Pietro M., da Genova, commenta: «Probabilmente il mio fuori di testa concittadino finge di dimenticare che voleva presentarsi alle primarie per la segreteria del Pd, forse il fatto di essere stato sbeffeggiato dai dirigenti di allora ha fatto nascere in lui un sordo rancore che nemmeno verso lo ’psiconano’ come lo chiama lui nutre».