Parla da solo, come al solito. Trenta minuti di monologo a Bruxelles per presentare il referendum anti-euro del M5S e al termine dei quali Beppe Grillo accetta di rispondere solo alla domanda di un parlamentare inglese dell’Ukip, suo alleato al parlamento europeo. Che non chiede niente ma elogia l’iniziativa contro la moneta unica assicurando l’appoggio del partito della destra inglese. Una finta conferenza stampa che ben presto viene contestata dai giornalisti presenti. «Sei come Putin, fai parlare solo gli amici tuoi», sbotta a un certo punto Lorenzo Consoli, membro del bureau dell’associazione della stampa internazionale a Bruxelles. «Sono i giornalisti che devono fare le domande» prosegue Consoli tra gli applausi dei colleghi. «Io sono padrone di rispondere a chi mi pare», replica il leader del M5S, che poi abbandona la sala. Non senza, però, aver prima insultato come al solito i cronisti presenti. «Meno male che i vostri giornali stanno chiudendo – dice -. Trovatevi un altro lavoro, perché i finanziamenti ai giornali tra un po’ non ci saranno più».
Non ce la fa proprio Beppe Grillo. Non ce la fa a presentare un’iniziativa senza degenerare in polemiche inutili. Ieri a Bruxelles doveva illustrare il referendum anti euro annunciato nel corso di «Italia a 5 Stelle», la tre giorni organizzata dal M5S a Roma, e per il quale Grillo sogna di riuscire a raccogliere «tre, quattro milioni di firme». «Allora può succedere anche il miracolo. Forse la Lega e una parte di Forza Italia che ha fatto campagna per uscire dall’euro voterà a favore dell’uscita dalla moneta unica», spiega strizzando l’occhio a quelli che fino a ieri considerava dei nemici e che ora diventano probabili alleati. Il problema è che Grillo da mesi si trova schiacciato tra i due Matteo, Renzi da una parte e Salvini dall’altra che – anche se i sondaggi ancora confermano la tenuta del M5S – ha cominciato a rosicchiargli voti preziosi. Referendum contro l’euro e antieuropeismo servono al comico genovese per provare a riguadagnare terreno, anche a livello internazionale. «Vogliamo la sovranità monetaria della nostra terra, vogliamo salvare le nostre imprese. Da quando siamo nell’euro tutti i parametri sono peggiorati», dice. I responsabili di questa situazione per Grillo sono due: uno è la Germania, «la nazione più corrotta d’Europa». «Siamo noi e la Ddr ad aver pagato la riunificazione tedesca», dice. E poi il presidente della Repubblica, da tempo un bersaglio abituale. «Noi abbiamo chiesto l’impeachment per Napolitano. Senza di lui questa mancanza di dignità economica e sociale non ci sarebbe stata». Poi, nel giorno in cui Renzi e Berlusconi si incontrano per discutere della legge elettorale, assicura di essere pronto a discutere con il Pd.- «Quando vogliono, ma in modo aperto. Non mi piacciono questi confronti di nascosto nel retrobottega». Altrimenti meglio andare al voto subito con la legge frutto della sentenza della Consulta.
A sera una prima risposta a Grillo arriva da Salvini, e non è incoraggiante: «Sull’uscita dall’euro noi abbiamo chiesto più volte un incontro, m dispiace che Grillo schifi la Lega. A differenza di Grillo, la Lega propone», dice il segretario del Carroccio.