Nicola Biondo, capo dello comunicazione del M5S alla Camera, è stato commissariato. Resterà al suo posto ma verrà affiancato nel lavoro da Ilaria Loquenzi, assistente della senatrice Paola Taverna fedelissima di Beppe Grillo. Per quanto riguarda invece le possibili alleanze all’europarlamento e il tormentone Farage sì-Farage no, a decidere sarà la rete «entro la fine di giugno» come ha annunciato ieri il capogruppo alla Camera Giuseppe Brescia. Probabilmente un po’ prima della fine del mese, visto che il termine ultimo per la presentazione dei gruppi a Strasburgo scade il 24 giugno e se per quel giorno non si sarà trovato un accordo i 17 europarlamentari grillini corrono il serio rischio di restare da soli e fare da tappezzeria per l’intera legislatura.

Per ora il ciclone post elettorale del M5S sembra essere finito così, con Grillo e Casaleggio che a quanto pare scaricano tutte le responsabilità sulla comunicazione – e in particolare quella di Montecitorio – assolvendosi da ogni possibile errore. Biondo era finito nel mirino per un dossier presentato nei giorni scorsi in cui si attribuivano pesanti colpe per il risultato elettorale ai parlamentari e al modo in cui Grillo e Casaleggio hanno condotto la campagna per le europee. E ieri Biondo, insieme a Brescia e al capogruppo al Senato Maurizio Buccarella si è recato a Milano negli uffici della Casaleggio associati per un incontro chiarificatore con i due guru del movimento. «Sicuramente durante l’ultimo periodo abbiamo troppo la nostra connotazione iniziale, quindi probabilmente un ritorno alle origini non può farci che bene», ha spiegato Brescia all’uscita. Il che potrebbe significare che il divieto di andare in televisione potrebbe essere stato reintrodotto.

L’incontro milanese è servito anche per ufficializzare il passaggio di Claudio Messora a responsabile della comunicazione a Strasburgo e la nomina di Rocco Casalino a capo dei quella del Senato. La conferma di Biondo potrebbe non piacere invece ai dissidenti della Camera, che nell’assemblea di martedì avevano chiesto che venisse affiancato da «un professionista». Alla fine il solito post, firmato da Grillo e Casaleggio, ha indicato quella che dovrà essere la nuova linea della comunicazione stellata, con il solito insulto finale per i giornalisti. «E’ fondamentale comunicare ai cittadini le iniziativa parlamentari, regionali, europee, consultare le associazioni ed evitare di sprecare tempo con le intermediazioni con i giornalisti, vera catena di trasmissione del Sistema», spiegano i due con un linguaggio che suona molto stile anni ’70. Ma soprattutto: «Il M5S deve assumere una figura di forza di governo responsabile e moderata nei toni, pur rimando inflessibile nei suoi principi». Ecco sì, moderata nei toni, che detto da Grillo fa un po’ sorridere.

Rimessa mano alla comunicazione, resta ancora aperta la partita sul con chi allearsi a Strasburgo. Due giorni fa Grillo ha chiesto ai verdi europei un incontro per discutere un’eventuale collaborazione. Richiesta sembrata più che altro una mossa per mettere a tacere le tante vici critiche su un possibile accordo con il leader dell’Ukip Nigel Farage, al punto che i Verdi non ci hanno pensato due volte per rispedirla al mittente: «Siccome sappiamo che l’accordo con Farage è fatto, a noi sembra che questa proposta di Grillo non sia sincera. Chiarisca e ne riparleremo», è stata la risposta del segretario generale dei Verdi europei Vula Tsetsi.

L’impressione è che per Grillo non sia una gran problema, visto che ha fatto la sua parte e adesso nessuno potrà più dirgli di non aver teso la mano a quelli che in teoria dovrebbero essere i suoi alleati più naturali, almeno sui temi ambientali. Permettendogli quidi di continuare il suo feeling con il capo dell’Ukip. «Con Farage sono andate avanti queste manovre, ma è solo un sondaggio, non c’è nessun accordo», ha spiegato ieri Buccarella al termine dell’incontro con Casaleggio. La rete comuque sarà chiamata a decidere entro giugno. Nel frattempo lunedì si terrà finalmente la famosa riunione congiunta tra senatori e deputati. E allora si vedrà se la pace sarà davvero tornata tra le stelle.