Da quando è iniziato l’accanimento terapeutico nei confronti di Domenico Lucano e del modello Riace, prima con il blocco dei fondi dello Sprar e Cas, poi con gli arresti domiciliari e infine con l’esilio, ho assistito ad una crescita esponenziale della solidarietà di gruppi, associazioni, singole personalità e semplici cittadini, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa. In un’Italia che sembrava assistere passivamente a tanti soprusi, l’attacco a Riace ed al suo sindaco, simbolo dell’accoglienza dei migranti, è stata come la goccia che fa traboccare il vaso. Ci voleva un ministro dell’Inferno per scatenare questa marea di solidarietà fattiva (si...