FABIO CELONI
Totò, l’erede di Don Chisciotte – Primo tempo
Panini Comics, 112 pagine a colori, cartonato, euro 18

Quando l’amore per un artista trascende il tempo, tutto può succedere. Lo dimostra l’opera di Fabio Celoni che ha riportato in vita Antonio De Curtis. Lo schermo qui è quello di un libro a fumetti nato dalla passione di Celoni per Totò, un sentimento che ha trascinato il fumettista-detective fino a un soggetto di Pietrangeli e Zavattini per un film mai realizzato e all’idea di trasformarlo in fumetto. Nel giro di pochi anni, quella che era nata come un’improbabile scommessa è diventata uno sfavillante volume illustrato in cui il «solito» pazzariello decide di vestire i panni dell’eroe di Cervantes e trotterellare in Spagna per incassare una ricca eredità che gli permetterebbe di sistemarsi per tutta la vita. Testi e disegni, filologicamente corretti e strepitosamente centrati, sarebbero più che sufficienti a giustificare l’acquisto. Ma a impreziosire il volume provvede un «dietro le quinte» altrettanto rutilante e gustoso che ne racconta la genesi. Prossimamente, il seguito.

ALEX ROSS
I Fantastici Quattro – Full Circle
Panini, 64 pagine a colori, cartonato, euro 29

Profuma di strenna questo spettacolare volume scritto e disegnato dal Norman Rockwell dei «Super» Alex Ross, disegnatore di saghe acclamate in Casa Marvel e DC apprezzatissimo dai lettori per le indubbie doti di plasticità e fotorealismo. Qui, il cinquantaduenne autore dell’Oregon si abbevera alla fonte del mito fondativo della «Casa delle idee», quei «Fantastic Four» che nel 1961 inaugurarono la fortunata collaborazione tra Stan Lee e Jack Kirby ponendo le basi per la nascita dell’Universo Marvel. Passati i settant’anni di avventure a cavallo tra fantascienza, romance e «fumetti di menare», il malleabile Mister Fantastic, La Torcia Umana, la Donna Invisibile e La Cosa arrivano a questo prestigioso appuntamento mantenendo perfettamente intatto tutto il loro fascino vintage e il loro potenziale iconico. Niente di particolarmente originale, ma tutto a modino: coi classici, si fa così.

THEO SZCZEPANSKI
La grande crociata
Neo Edizioni, 200 pagine a colori, brossurato, euro 22

Una scommessa editoriale curiosa davvero, quella dell’agguerrita Neo Edizioni: un volume scritto e disegnato da un autore brasiliano di stanza a Cagliari su un evento in odore di leggenda avvenuto in Francia nel XIII secolo. Come suggerisce il titolo, al centro della storia c’è la cosiddetta «Crociata dei fanciulli»: e se la storiografia tradizionale ha accertato quanto fossero esili le radici del mito, Szczepanski rilancia a modo suo, trascinando la narrazione in terra incognita. Fosse cinema, saremmo dalle parti di Jodorowski o Robert Eggers, tra dramma, fantastico e horror. Ma è fumetto e la lezione che l’autore sembra aver interiorizzato a meraviglia sembra quella dell’arte europea, da Piranesi ai leggendari Umanoidi Associati di Metal Hurlant, cui probabilmente questa Crociata non sarebbe spiaciuta affatto. Un’opera prima col botto, per un autore da tenere assolutamente d’occhio.

FUMETTIBRUTTI
Ogni giovedì una striscia
Feltrinelli Comics, 240 pagine a colori, brossura, euro 22

A partire dall’uscita di Romanzo Esplicito (2018), Josephine Yole Signorelli si è imposta come bandiera di una generazione. Non solo o non tanto il mondo LGBTQ+ cui è legata a doppio filo per la sua storia personale, ma più in generale quella dei post-millennial, di cui è riuscita a sintetizzare con millimetrica precisione visioni, istanze e angosce. Il nuovo, corposo volume edito da Feltrinelli Comics offre al pubblico una selezione delle storie brevi pubblicate dall’autrice in questi anni tra social, supplementi e riviste. Eros, droga, paranoie, humour e monologhi degni del miglior Tondelli, tutto servito al lettore con un tratto essenziale che distilla e armonizza efficacemente e con grande personalità i linguaggi del manga e del fumetto underground più recente. A completare il tutto, un inedito che dimostra una volta di più la distanza siderale tra i Fumettibrutti originali e i (troppi) tentativi d’imitazione che intasano gli scaffali delle librerie.

GIPI
Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani
Rulez, 132 pagine in bianco e nero, brossura, euro 16

Il ritorno al fumetto di Gipi dopo tre anni di pausa è quello che si potrebbe definire un «divertissement»: come definire, altrimenti, una saga spaziale che frulla insieme suggestioni «nerd», humour vernacolare e letteratura «alta» (nello specifico, Vonnegut)? L’astronauta Barbarone detto Barby, «Capsurazzo» e «tutina argentagnola attillatissima» d’ordinanza, si schianta per sbaglio su un pianeta selvaggio popolato da mandrilli in estro. Sembra una parodia di Jean-Claude Forest, e invece è solo l’inizio di un’avventura che offre risposte deliziosamente sciocche alle questioni di massimi sistemi sul cosmo, la vita e tutto il resto. Un gioiello dalla superficie grezza confezionato in un «formato gigante» ma senza fronzoli che si ispira al fumetto pop Anni ’60. Molto vintage e molto promettente anche l’idea di una declinazione seriale in tre volumi. Sperando non si tratti solo di un eccesso di citazionismo: sarebbe un gran peccato.

PAOLO BACILIERI
Venere privata
Oblomov edizioni, 160 pagine in b/n, brossura, euro 20

Milanesi di adozione entrambi, ma soprattutto narratori sopraffini. Così si incontrano nell’adattamento a fumetti del primo caso risolto da Duca Lamberti, Giorgio Scerbanenco e Paolo Bacilieri, i cui nomi bastano a prendere il libro a scatola chiusa, anche se è bene spendere due parole sulla brillante riorganizzazione stilistica e regia bacilierana. Seguendo i dettami del noir, il genere letterario cinematografico per definizione, il racconto si muove tra il presente in cui a Duca è assegnata la custodia del giovane alcolizzato Davide e il passato dal quale questi è tormentato: la morte della giovane Alberta Radelli, apparentemente suicida. L’intuito e il fiuto poliziesco di Lamberti, porteranno a sgominare un giro di prostituzione, anche all’aiuto della bella Livia Ussaro. È un’emozione conoscere i personaggi nelle chine di Bacilieri, che regala forme, espressività e dettagli a profusione anche a interni e alla amata e complicata Milano, e che si diverte a inserire in questi anni ’60 piccoli riferimenti attuali e qualche azzeccato cammeo. Gli elementi formali ai quali il fumettista ci ha abituato sono adeguati all‘estetica vintage della storia: tratteggio e retino, vignette piccole che danno risalto ai dettagli, i baloon collegati, e un generale senso di simultaneità tanto intrinseco al linguaggio come alla suspence della narrazione noir. In attesa dei prossimi 3 casi…

AAVV
Confini
A cura di Miguel Valdivia
Napoli Monitor, 128 pagine in B/n, brossurato , euro 16

Sono quattro i giovani fumettisti ai quali il collega Miguel Angel Valdivia ha assegnato più che un tema, la parola, per propria definizione divisiva del titolo: come si fa con le intelligenze artificiali in grado di generare immagini, gli autori in carne ed ossa e tutti meridionali, hanno scavato nel proprio vissuto e nel proprio immaginario per interpretarla. Nella storia di Andrea De Franco, disegnata con una essenziale e talvolta simbolica linea, e scritta con una lingua virtuosa che tradisce sincera amarezza, il protagonista è il territorio brullo dimenticato e dimenticabile della Manduria, che accolse un Centro di Accoglienza e identificazione, ideato da un governo democratico e poi scordato con sollievo da tutti. C’è poi Mario Damiano che ci porta dal set della pubblicità della passata di pomodoro, ai campi dei caporali nel foggiano dove il giovane polacco Wojcech è andato a lavorare per pochi euro al giorno; qui infrangersi è il confine tra lavoratore e schiavo, sono lacerati i diritti umani e calpestato ogni limite di dignità. La storia di Federica Ferraro è ambientata in fondo al rione Luzzatti di Napoli, dove scavalcando un muro nel 1952 e poi nel 2022 si finisce sempre nella stesa palude della storia; quella di Adriana Marineo indaga invece con stile minimale il confine del pensiero tra reale e fantastico e tra sogno e realtà. Il senso collettivo del libro emerge dalla densità delle storie, che sono brevi sì, ma profonde, ben disegnate e narrate con estro e sincera intelligenza non artificiale.

KIKUO JOHNSON
Nessun altro
Coconino Press, 100 pagine a colori, cartonato. euro 22

Il fumettista hawaiano aveva già esplorato i legami familiari con Night Fisher (Coconino, 2016), ma il nuovo libro, molto atteso, si allontana dal precedente per elementi vistosi. I personaggi sono più numerosi: una madre single, infermiera, si prende cura del padre demente ormai da 7 anni; quando questi muore, lei si licenzia e si getta a capofitto nello studio per entrare nella facoltà di medicina, trascurando il suo bambino. È lui il protagonista della storia: inizialmente imperturbabile di fronte alla malattia del nonno e ignaro del ciclo della vita fino alla morte dell’anziano, Brandon si trova a dover diventare grande in un contesto in cui i rapporti e la cura dell’altro sono completamente stravolti. Ad aiutarlo, lo zio che normalmente assente, torna nel momento del bisogno; Batman, il gatto che sparisce, poi ritrovato. Una storia sui legami e la cura, pochissime parole per un racconto che svela una padronanza del medium unica. Johnson usa un registro asciutto, che si espande solo in momenti e su elementi specifici nella drastica bicromia blu/arancio, per rendere il lettore lo spettatore della vicenda umana universale: il primo contatto con la morte, la perdita, il ciclo della vita.

FABIO TONETTO
Dritto per dritto
Rizzoli Lizard, 192 pagine a colori, brossurato, euro 17

È quasi Natale (!) e il cagnolino che parla in prima persona sa che non potrà soddisfare le aspettative della sua famiglia a quattro zampe, poiché i suoi membri vivono su due, in piedi come gli umani. Lui è nero e si trova benissimo a usarne 4. L’unico con il quale sembra andar d’accordo è il fratello, presto vittima di un incidente domestico. Il Nero capisce che è il momento di andarsene da una casa che non lo vuole per quello che è davvero: rinuncia alla televisione e diventa randagio. La parabola filosofica del cagnolino è gestita dalla pagina schematica, niente gabbie, né sfondi, né nuvolette, personaggi per lo più sagomati al centro, e la voce laconica intrisa di apparente indolenza, che attraversa la storia della nostalgia semplice e profonda. Siamo all’apice della concrezione: non siamo buoni, neanche a Natale.

IRIS BIASIO
Mia sorella è pazza
Rizzoli Lizard, 208 pagine in bicromia, brossura, euro 17

La storia di Rita Nocenti, della sua pazzia e del legame con sua sorella Francesca è dolorosa, audace e scomoda. Tutta una sfida che l’esordiente Iris Biasio lancia-il libro nasce dalla sua tesi di laurea- e vince. Prima cosa perché si tratta di una fiction, che racconta in modo per niente scontato il problematico rapporto del femminile con la maternità, gli stereotipi legati alla neurodiversità, la frequente medicalizzazione nell’approccio alla malattia mentale. Tematiche scottanti inserite in un racconto accorato, formalmente solido, dove l’autrice sfoggia uno stile pulito ed elegante, e si muove con notevole padronanza nel mezzo, sino ad eccellere nella drammatizzazione dei personaggi. Le urla ai gabbiani di Rita, il suo corpo che si contorce in un risveglio doloroso, per ritrovare la sua unicità nella danza e nella sorellanza, ci rimarranno a lungo impressi.

ELIANA ALBERTINI/GERO ARNONE
La vita della mia ex per come la immagino io
minimum fax, 192 pagine in b/n, brossura, euro 19

Da una combo inaspettata tra la fumettista veneta e lo sceneggiatore e comico che per un periodo è stato spalla di Gipi nei cortometraggi, nasce questa raccolta che segna il terzo titolo della collezione a fumetti Cosmica. Sorprendente anche il risultato: la scrittura di Gero è estrosa, precisa, versatile; il suo umorismo totalmente nero, caustico, lo porta a raccontare la storia del patriarcato come un mostro volatile e schiumoso che dopo aver preso le sembianze di un fidanzato, svela a Roberta che le ha minato l’esistenza in diversi momenti; o a rinarrare e la vicenda al centro della storia del film Titanic dal punto di vista del promesso sposo di Jane, Caledon, in chiave ovviamente comica. Il disegno si piega sapientemente alle boutades di Gero, che anche nel libro, come già nei corti, interpreta sé stesso: un autore che sta scrivendo una sceneggiatura, «La battuta più offensiva del mondo». Non manca uno spazio metanarrativo dove viene riprodotto uno scambio mail tra gli autori e l’editrice e in generale è un fumetto che vale la pena leggere per decostruire l’idea di politically correct.

AMELIE FLECHAIS, JONATHAN GARNIER
Le guerriere della valle
Tunué, 304 pagine a colori, cartonato, euro 29

Questo volume ha vinto il premio come miglior graphic novel per giovani lettori ad Angoulême; appare in questa lista perché a volte, si è stanchi di attenersi alle categorizzazioni e si vuole solo leggere un buon fumetto. Le guerriere del titolo sono le pastorelle che vengono addestrate dalle donne dell’ordine femminile che difende il villaggio da quando, dieci anni prima, gli uomini sono partiti per la guerra. Da allora di loro non si hanno più notizie e sarà Molly, con il suo caprone Barbanera, accompagnata da Liam e da una piccola delegazione a dipanare questo e altri interrogativi in un’avventura a perdifiato, che mischia retaggi della mitologia celtica con una grafica che strizza l’occhio all’anime giapponese. La tenacia e abilità femminile, l’importanza della famiglia e della comunità, l’amore per il mondo animale: gli autori hanno infuso valori alti e condivisibili in questa storia, senza cadere in facili banalizzazione e rinnovando il gusto per la saga dal sapore medievale, con tutti i dovuti elementi fantastici. Se sarete disposti a cedere a qualche incantesimo, ai poteri magici, l’avventura vi travolgerà.