Con il 47,3% della popolazione già vaccinata con la prima dose (ieri 26 morti e 2762 nuovi casi), la Gran Bretagna si appresta ad uscire gradualmente dal lockdown. Dal 12 aprile, come ha confermato ieri il premier Boris Johnson, l’Inghilterra passerà alla fase 2 della «roadmap per la libertà», dando il via libera alla riaperta di pub, parrucchieri ed affini, palestre, piscine e negozi.

Per quanto riguarda la ripresa dei viaggi all’estero, programmata in un primo momento per il 17 maggio, la decisione è invece stata sospesa al momento, perché gli scienziati hanno suggerito cautela e avvisato Downing Street del rischio di intercorrere in una terza ondata della pandemia peggiore della prime due.

La roadmap era stata tracciata nei mesi scorsi e Johnson ieri ha spiegato che «non vediamo segnali nei dati attuali per ritenere di dover deviare da questo programma». «Ma – ha detto in conferenza stampa – è attraverso la cautela e il monitoraggio dei dati in ogni fase, e seguendo le regole, che speriamo, insieme, di rendere irreversibile questa roadmap verso la libertà»

. In ogni caso, ha puntualizzato Johnson, «non verrà chiesto alcun “certificato” o “covid status” alle persone che si recheranno in negozi o pub a partire da lunedì, né pensiamo ad una cosa simile per la fase tre della roadmap. L’idea però di uno status sul vaccino può essere utile per i viaggi a livello internazionale e ci stanno pensando in molti».