C’era un indiano a Milano. Ci arrivò nel 1969 per un corso al Politecnico, e ci restò. Pensò bene, anni dopo, di fare un figlio, cui diede il nome di Govind, cognome Khurana. Nel 1975 erano gli unici tre indiani a Milano, mamma compresa, più il corpo consolare. Govind, nome in questo caso profetico, significa «colui che protegge le mandrie». E, in senso nobile, tale diventerà il piccolo Khurana. A dodici anni inizia a comprare dischi «Sempre con cognizione di causa, cercandoli fuori dal mainstream». Poi la musica insieme a piccoli gruppi; l’organizzazione di concerti nel circuito underground, a ventitré...