Silenzio. Nessun commento ufficiale israeliano al colpo di stato in Sudan. Almeno fino a ieri sera. Dietro le quinte, comunque, i vertici politici e militari israeliani seguono con attenzione, e qualche timore, gli sviluppi da un paese arabo con il quale lo Stato ebraico, appena un anno fa, ha normalizzato le relazioni. Il golpe è giunto mentre Tel Aviv intensifica gli sforzi per stringere legami più forti con Khartoum con risultati modesti. «La sua situazione interna ha messo alla prova la capacità del Sudan di far progredire i legami con Israele come hanno fatto gli altri paesi», ha detto una...