C’è stato anche in Lettonia, negli anni trenta del secolo scorso, un periodo in cui l’eugenetica fu parte di un progetto nazionale: durante la dittatura del «Condottiero» e «grande Seminatore» Karlis Ulmanis (1934-40) fu creato persino un «Istituto di ricerca per la forza viva del popolo» in seno al quale si ventilò l’opportunità di sterilizzare i «deboli» per favorire le forze «migliori» della popolazione e con esse promuovere l’incremento demografico. È su questo sfondo che si svolge la vicenda narrata in Frammenti di vetro, romanzo dell’autrice lettone Inga Gaile che Mar dei Sargassi, editore campano, ha da poco mandato in...