Nell’album Albachiara ci entra quasi per caso. Il cantautore di Zocca, mentre sta preparando svogliatamente degli esami vede dalla finestra una ragazzina scendere dalla corriera «mangiando una mela con i libri della scuola». Da lì sviluppa un racconto che diventa canzone, «la canzone» che chiude inevitabilmente ogni suo concerto. A 40 anni dall’uscita, Sony Music (Legacy) rimanda nei negozi da oggi Non siamo mica gli Americani!, il secondo album di Vasco Rossi nell’edizione da collezione della serie R> PLAY dedicata ai 40 esimi anniversari dei suoi album da studio, inaugurata a dicembre 2018 con la ripubblicazione del primo album …ma cosa vuoi che sia una canzone….

UNA RIEDIZIONE immaginata per i collezionisti e i fan, ma non solo: un modo per recuperare il primo Blasco, quello ancora incerto sul restare fermo in Emilia o muoversi in diverse direzioni. E se l’album d’esordio accanto a episodi più naif metteva in luce un talento compositivo ancora acerbo, qui Vasco sperimenta, gioca con generi e ispirazioni e il risultato è un disco meno cantautorale rispetto all’esordio e decisamente con un piglio più rock. Otto pezzi  in scaletta con testi in cui mette tanta carne al fuoco su temi che – nel tempo – riprenderà e rielaborerà in più occasioni: dall’emarginazione al pregiudizio, dalla solitudine alla ribellione ai sentimenti. In Io non so più che fare al centro è «il sesso» e il femminismo nella libera accezione di Vasco. Il suo rapporto conflittuale con le donne e qui sciolto con un approccio ironico. Fegato, fegato spappolato è invece un ritratto di dipendenza, l’alcol, ma anche affermazione di indipendenza. La strega (la diva del sabato sera) è ancora un ritratto di donna nello sguardo di Vasco versione dj, in discoteca fra Zocca e Modena. La diva del titolo è una ragazza a cui: «Piace ballare, ama farsi guardare, non sopporta la gente che annoia e che rompe».

CON QUESTO DISCO – che per la cronaca non venderà molto, per gli album da hit parade bisognerà aspettare Bollicine – ha inizio la sua vera attività live dopo il primo concerto in Piazza Maggiore a Bologna che lui descrive così: «Avevo convocato tutti gli amici per quel concerto, eravamo più noi sul palco che la gente sotto..». Realizzato in collaborazione con Chiaroscuro Creative, Non siamo mica gli Americani! R>PLAY Edition 40th viene pubblicato in tre versioni.