Nonostante la sconfitta in Abruzzo, la scelta del candidato presidente della Regione Basilicata per il «campo largo» resta in piedi, ed è ormai questione nazionale, con gli stati maggiori che da Roma affiancano i dirigenti sul territorio.

Sia dal Pd che dal M5S confermano due cose. La prima, che pare ormai escluso che il prescelto possa essere l’imprenditore Angelo Chiorazzo. La seconda, che qualsiasi nome non può prescindere proprio dal consenso di Chiorazzo, il cui ruolo all’interno della coalizione viene ampiamente riconosciuto. Attorno a questi due paletti si gioca, anche in questo inizio di settimana, la partita lucana. Dai dem, la stessa Pina Picierno, che non fa mistero della sua stima per la personalità molto autorevole che si chiama Angelo Chiorazzo che ha messo a disposizione, in maniera del tutto generosa, impegno e competenza» sostiene che con il portavoce di Basilicata Casa Comune «sono in corso delle interlocuzioni per arrivare a una sintesi che soddisfi tutti, partendo dal fatto che la destra è forte e radicata noi abbiamo la necessità di stare tutti insieme e di costruire una coalizione in grado di sfidarla e batterla».

«L’auspicio è che si arrivi a una candidatura unitaria al più presto», chiosa la vicepresidente del parlamento europeo. I nomi circolano da giorni, con la novità che potrebbe rompere gli schemi della deputata Pd (potentina di nascita) Cecilia D’Elia.

Gli assestamenti degli ultimi giorni vanno incontro all’analisi della sconfitta abruzzese dei pentastellati, che addossa la responsabilità di aver allontanato l’elettorato a Calenda e Renzi. Dunque, Italia Viva (negli ultimi cinque anni all’opposizione del centrodestra) sembra sempre più destinata a trasferire alcuni dei suoi uomini lucani di punta nelle liste (da presentare il 22 e il 23 marzo) a sostegno del forzista Vito Bardi. Azione, che da queste parti conta sul pacchetto di consensi dell’ex presidente di Regione Marcello Pittella continua a riflettere ma manda segnali di malcontento.
Intanto il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli riassume così il modus operandi_ «Penso che andrebbe trovato un candidato che unisce, va trovato un candidato unitario. I 5 Stelle non mi pare vogliano Chiorazzo, ma stiamo parlando per far sì che si trovi una soluzione condivisa». E in serata spunta un nome nuovo: quello del presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, anche lui nato a Potenza.