Si è tenuto ieri mattina il tavolo al Mise su Gkn dopo l’annuncio del blocco per due settimane della nuova procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda. Oltre alla viceministra Alessandra Todde e al coordinatore della struttura per le crisi Luca Annibaletti ha partecipato anche Roberto Rizzardo per Invitalia. L’Advisor incaricato da Gkn, Francesco Borgomeo, si è detto disponibile a trovare i soggetti industriali interessati e ha confermato il percorso di reindustrializzazione. Al momento hanno manifestato interesse di cui due aziende che però non si occupano di automotive: una per produrre macchinari per l’industria farmaceutica, l’altra per produrre componenti per le energie rinnovabili. La Viceministra Todde ha confermato il sostegno del progetto da parte di Invitalia nel momento della definizione del soggetto industriale che rilancerà lo stabilimento.

Attualmente sono 390 i dipendenti della Gkn, a cui si aggiungono i lavoratori degli appalti per un totale di 422 addetti. «Ribadiamo che non siamo disponibili a firmare cambiali in bianco – commenta la Fiom – È necessario che ci sia la garanzia sulla cassa integrazione per transizione in questa fase con il coinvolgimento del ministero del Lavoro. Occorre una verifica attiva sulle manifestazioni di interesse, vista l’unicità e l’eccezionalità della situazione in cui ci troviamo. Servono elementi di garanzia e di trasparenza per consentire il traghettamento degli impianti e dello stabilimento da Gkn al nuovo soggetto industriale con la riassunzione di tutti i lavoratori e con le tutele contrattuali e salariali – prosegue la Fiom – . Chiediamo di arrivare ad un’intesa per il rilancio industriale dello stabilimento di Campi Bisenzio, ma serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Chiediamo al Governo e al Mise garanzie, anche dirette di Invitalia, per assicurare il percorso», dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale.