«Convergere per insorgere»: la prima piazza convocata sui temi delle lotte sociali e climatiche è stata Firenze il 26 marzo poi Bologna lo scorso 22 ottobre, quindi sarà la volta di Napoli sabato prossimo. L’appuntamento è a piazza Garibaldi (ore 14), ci saranno tra gli altri i disoccupati del movimento di lotta 7 novembre, gli attivisti per il clima di Fridays for Future, il collettivo di fabbrica ex Gkn, il movimento contro il caro bollette Noi non paghiamo, il movimento per il diritto all’abitare di Roma, i collettivi studenteschi e della Terra dei fuochi.

«Le lotte al Sud non possono più attendere – spiegano gli organizzatori -. La repressione contro i disoccupati (tra arresti, denunce, processi, multe, avvisi orali e accuse di associazione per delinquere) e la criminalizzazione classista del Reddito di cittadinanza vanno fermate ora. La guerra che si combatte su suolo ucraino è lotta di potenze e a pagare sono le classi subalterne, ma la guerra agisce anche qui e ora, è guerra di rifiuti, di impatti ambientali, di caporalato, di corpi che affondano nel Mediterraneo, di affarismo, inflazione e speculazione sui prezzi, extraprofitti delle multinazionali, basi militari a danno della spesa sociale».

Sabato tappa partenopea di Insorgiamo: «Costruita intorno alla lotta dei disoccupati per un salario e un lavoro socialmente necessario, per coniugare i bisogni delle nostre città: messa in sicurezza dei territori, bonifiche, potenziamento dei servizi sociali – chiarisce Eduardo Sorge del movimento 7 Novembre -. La repressione vorrebbe fermare il protagonismo di tanti proletari che si sono organizzati per emanciparsi dalla marginalità sociale. Ci mobilitiamo contro la guerra e i suoi costi sociali, il carovita e la precarietà scaricata sugli strati popolari». E i movimenti per l’abitare: «Saremo presenti per ribadire al neo governo che l’unica grande opera da realizzare è la casa e il reddito per tutte e tutti. Giù le mani dal Reddito di cittadinanza».

Alla presentazione della manifestazione si è fatto sentire anche il collettivo ex Gkn: «A Napoli insorgono i disoccupati e noi convergiamo. Stiamo lottando per il lavoro come loro, noi cassaintegrati e loro disoccupati, è il sistema stesso ad avvicinarci. Percorriamo a ritroso la via che tanti hanno fatto emigrando, per andare a dire che siamo la classe dirigente di questo Paese. Che siamo in grado di porre fine a disoccupazione e miseria, che siamo in grado di far funzionare la nostra fabbrica rendendola produttiva e socialmente più giusta. E che le realtà che lottano sono una sola famiglia allargata».

Michela Spina, portavoce nazionale Fridays for Future: «Convergiamo e insorgiamo perché la lotta climatica non può prescindere dalla giustizia sociale. Siamo al Sud Italia, in una delle città più povere d’Europa, qui precarietà e assenza di prospettive si mescolano agli effetti della crisi climatica, del biocidio, in un mix letale che devasta le vite dei territori e di chi li abita». Noi non paghiamo con Francesco Tramontano: «Domenica abbiamo lanciato la revoca in massa della domiciliazione delle bollette, chiaro e inequivocabile segnale di opposizione. Senza vincere carovita, caro bollette, precarietà, povertà, delocalizzazioni, licenziamenti e disoccupazione non ci si libera dal ricatto economico ed esistenziale».