Dalle indagini sulla mafia, che nel 2006 portarono all’arresto del boss Bernardo Provenzano, a quelle su Mafia Capitale e sull’omicidio di Stefano Cucchi, a capo del Tribunale Vaticano. Giuseppe Pignatone è da ieri il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, prendendo così il posto di Giuseppe Dalla Torre. Pignatone è stato nominato da papa Francesco.

Figlio di Francesco, deputato Dc negli anni ’50, Pignatone era andato in pensione lo scorso 8 maggio al compimento dei 70 anni, lasciando la procura di Roma che guidava dal 2012. Prima dell’esperienza capitolina, aveva guidato per 4 anni l’ufficio dei pm di Reggio Calabria e per 30 anni aveva lavorato al palazzo di giustizia di Palermo. Tra le indagini condotte a Roma due, concluse con richieste di archiviazione, non sono mai state digerite dalle famiglie delle vittime: una (accolta dalla Cassazione) riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15 enne cittadina vaticana sparita nel giugno del 1983 in circostanze mai chiarite e l’altra (ancora pendente davanti al gip) sulla morte della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio nel 1994 da un gruppo di miliziani armati.

Non a caso tra i primi commenti al nuovo incarico di Pignatone c’è quello dell’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi che ha già detto di voler incontrare il nuovo capo del tribunale vaticano. «Auguriamo buon lavoro a Pignatone – ha affermato l’avvocato -. Pertanto, per la vicenda Orlandi, che lui conosce cosi’ bene, auspichiamo un suo interessamento affinché le indagini in Vaticano possano procedere in modo spedito».