Altre cinque persone finiscono in manette per la corruzione a Roma. I pesci grossi sono l’imprenditore Fabrizio Amore e il direttore dell’Area Tecnica Territoriale Maurizio Anastasi. Amiconi e secondo gli inquirenti sodali. Il primo, secondo l’inchiesta, partecipava alle gare d’appalto, inclusa quella succulenta per il restauro dell’aula Giulio Cesare in cui si riunisce il consiglio comunale, con diverse società. Il secondo garantiva che ad assicurarsi le commesse fossero solo e sempre le società del protetto. L’imprenditore, peraltro, di contatti in Campidoglio doveva averne parecchi, e le sue attività erano ramificate. Affittava al Comune due immobili per le emergenze abitative: 2500...