Ieri era la giornata mondiale del teatro, ma per gli artisti e le lavoratrici dello spettacolo è stata una giornata di lotta. A Roma l’assemblea che da mesi si riunisce intorno allo slogan «Vogliamo tutt’altro» ha occupato, durante il pomeriggio, una sala della Pelanda al Mattatoio. La discussione che li si è svolta si è concentrata sul tema della formazione, anche perché quello spazio è stato testimone della cancellazione di un master in arti performative legato a programmi di residenza e apprendimento. «Se il dopo è incerto, chi può permettersi di pagare la formazione? Noi vogliamo costituire un fronte alternativo per trasmettere conoscenze ma non dobbiamo dimenticare che ci sono delle istituzioni che avrebbero questa ragion d’essere» afferma in assemblea il regista Fabrizio Pallara. Tanti altri interventi sottolineano come ci sia necessità di una formazione non aziendalista, che necessita però di tempi, spazi e risorse attualmente assenti.
Nella mattina il gruppo aveva attaccato numerosi manifesti intorno al Teatro Argentina, e non a caso: è stata infatti finalmente inviata, tramite avvocati, una diffida a Teatro di Roma per i casi emersi di sessismo e abusi. Se in dieci giorni non ci fosse risposta, scatteranno le denunce.