A seguire stralci dall’intervista di Gianfranco Capitta a Giorgio Armani, pubblicata il 15 giugno 1982 sul manifesto:

Armani cosa è per lei la moda?

La moda per me è il lavoro. È, in senso lato, la mia vita. Per me la moda rappresenta l’evoluzione della società. Il vestito della società che ha vissuto negli anni passati e che vive in questo momento. Per me quindi è una cosa estremamente importante. Viene considerata comunemente come qualcosa di frivolo e destinato a soddisfare le esigenze meno significative, meno importanti della gente; in realtà rappresenta un mezzo fantastico per esprimere il momento in cui si vive. Io vivo questo mio lavoro, la moda, con la intensità, con molta professionalità e serietà. Trovo che spesso si parli di moda troppo leggermente.

Lei in questi anni ha creato un nuovo modello di massa, che punta ad esempio dell’erotismo…

Non punta «moltissimo» sull’erotismo, ci punta normalmente. Non dimentichiamoci che ci si veste per essere più belli, ci si cura per essere desiderati: il vestire è un mezzo. Forse ho centrato un punto, oggi più attuale di qualche tempo fa: l’essere modernamente erotico. Guardandomi attorno mi sono reso conto che l’erotismo è fatto di cose molto sottili, non plateali (in quel caso diventa volgarità, esibizionismo). Una manica di camicia rimboccata più che una blusa di crepe de chine che lascia intravvedere un filo di seno. Ho cercato di trasportare queste sensazioni nella mia moda, adattando le mie «forme» a queste esigenze. (…) Mi è stato rimproverato di non essere molto sexy. Ma il mio erotismo è molto più sottile di una esposizione.

Lei ha avuto rapporti diretti con il mondo dello spettacolo. E alcune sue collezioni si sono ispirate a film. È il caso di Kagemusha…

Amo molto ogni forma di spettacolo: forse avrei dovuto fare il regista venti anni fa, se mi fossi reso conto che si poteva fare il regista senza essere figli di registi.. allora si pensava così. Tutto ciò che è spettacolo mi affascina. Lo spettacolo rispecchia i tempi.

Lei attinge a questo immaginario per il suo lavoro di stilista…

Cum grano salis. Lo spettacolo ha esigenze precise, la vita ne ha altre. Se mi posso accusare di qualcosa è di essermi lasciato troppo influenzare da qualche film. La donna oggi non vuole portare la moda in giro e diventarne l’oggetto, vuole essere se stessa e rifiuta tutto ciò che la scavalca.