Ci ha lasciati il 2 marzo 2021 il nostro Giorgio Forti. Lui, che da ragazzo aveva conosciuto le leggi razziali e preso parte alla Resistenza, è stato una colonna del nostro sparuto gruppo di ebrei che si oppongono all’occupazione militare israeliana, fondato da Sveva Haertter nell’autunno del 2000, con le proteste e l’intifada seguite alla ‘passeggiata’ di Sharon sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme.

Nel tentativo di render palese che non tutti gli ebrei sostengono le politiche di Israele, aveva organizzato ed era stato il principale oratore a diverse conferenze e a partecipatissimi incontri nelle scuole. Aveva anche contribuito fattivamente a mettere in piedi convegni con quei pochi israeliani che si oppongono all’occupazione: i refuseniks, ragazzi che rifiutano il servizio militare, l’antropologo Jeff Halper, il militante pacifista Michel Warschawski, Gideon Levy e Amira Hass, giornalisti coraggiosi.

Ci aveva aiutato a prendere posizione per il Bds (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni). Aveva preso parte agli incontri e teneva i contatti con l’Anpi, l’ong Vento di Terra e con European Jews for a Just Peace, di cui Rete-Eco è parte; scriveva loro regolarmente, l’ultima volta solo un mese fa.

Soprattutto, aveva fatto crescere germogli di sostegno attivo ai palestinesi, per cercare di frenarne la cacciata: in Cisgiordania, un ambulatorio materno-infantile e la Scuola di Gomme, minacciata di demolizione; a Gaza, una scuola laica dalla materna alle medie, il Remedial Education Center (Rec), in cui bambini e bambine andavano a lezione insieme. Grazie a lui, il Rec aveva ottenuto il Premio Feltrinelli dell’Accademia nazionale dei Lincei per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario.

Negli ultimi anni, Giorgio aveva guidato Rete-Eco nel sostenere l’Union Juive Française pour la Paix, con il cui aiuto nella Striscia di Gaza è stata costruita una torre idrica e funziona un vivaio. «Il ricordo del giusto sia una benedizione», dice la tradizione ebraica, e Giorgio era un Giusto. Ma oggi siamo tutti più soli.

Paola Canarutto (Rete degli Ebrei contro l’Occupazione)

Le sue ragioni sempre presenti

Con tristezza, comunichiamo che, dopo una breve malattia, è mancato Giorgio Forti, membro della Rete Eco – Ebrei Contro l’Occupazione, compagno sempre presente nelle lotte per la liberazione della Palestina e di tutti i popoli oppressi. Con stima e affetto lo ricordiamo per il suo intelletto e per il suo grande amore per la giustizia che lo ha portato a tenere sempre nel cuore la Palestina e il suo popolo. Pronto al confronto e convinto delle proprie idee, talvolta si esprimeva in modo conflittuale, ma sempre con l’obiettivo di arrivare alla verità o al “succo” dell’argomento in questione. In lui la passione per la Palestina era unita al significato del suo essere ebreo.

Era anche un grande accademico, con un solido background di studio e ricerca. Il rigore dell’uomo di scienza lo accompagnava anche nel suo approccio alla questione palestinese. Pur collaborando e sentendoci da lontano abbiamo sempre apprezzato la sua lucidità e l’accoglienza genuina e affetuosa che offriva a chi volesse lavorare con lui.

Era un uomo dedito alla famiglia, ai figli e, negli ultimi anni, alla cura della moglie. Ciononostante ha sempre trovato modo e tempo per dedicarsi alla causa palestinese con un’energia e convinzione sorprendenti per la sua età, scrivendo, parlando in radio, partecipando alle iniziative. Non è mai mancato al 25 Aprile, partecipando al corteo di Milano con la bandiera palestinese o con lo striscione di Eco (Ebrei Contro l’Occupazione): per celebrare la Liberazione dal Nazi-Fascismo ma anche fermo nel condannare l’occupazione di Israele e le sue politiche di repressione nei confronti dei Palestinesi.

Rete Romana di Solidarietà con il Popolo palestinese

Il suo coraggio intellettuale

Dopo breve malattia è mancato Giorgio Forti, esponente di Rete Eco, Ebrei contro l’Occupazione Alcuni di noi hanno avuto la possibilità di conoscerlo e di apprezzare il suo impegno intellettuale e militante a favore dei diritti dei palestinesi. Ricordiamo anche le sue prese di posizione anche nei confronti del sostegno incondizionato che purtroppo le comunità ebraiche italiane garantiscono alle politiche israeliane di oppressione e spoliazione. Il suo coraggio intellettuale e la sua ferma difesa della libertà e della giustizia per tutti mancheranno a quanti hanno a cuore questi principi.

La redazione di Zeitun manifesta quindi la propria più sincera e sentite condoglianze alla famiglia per la grave perdita che l’ha colpita.

Mirella Alessio, Cristiana Cavagna, Stefania Fusero, Luciana Galliano, Aldo Lotta, Amedeo Rossi, Carlo Tagliacozzo

Una caro saluto

Addio a Giorgio Forti, instancabile sostenitore della causa palestinese e della pace in Medio oriente. Un abbraccio della redazione de il manifesto alla figlia Marina – nostra storica redattrice -alla moglie Annalucia, a Marco d’Eramo e a quanti gli hanno voluto bene.

Giorgio Forti ci mancherà

Tutte/i noi abbiamo molti bei ricordi di Giorgio, delle sue infinite battaglie, della sua coerenza e determinazione, della sua enorme esperienza, conoscenza, cultura, preparazione politica e saggezza. Ci ha accompagnato in questi ultimi 30 anni con il suo costante impegno, disponibilità e umanità a fianco del popolo palestinese, senza mai dimenticare i suoi bambini di Gaza. Con la nostra Palestina nel cuore ti salutiamo e abbracciamo affettuosamente Annalucia, Lia e tutta la tua famiglia.

Mariagiulia Agnoletto (vostra storica abbonata e sostenitrice), Maria Carla, Adele, Lorena, Teresa, Anna, Arturo, Giuseppe e tutti/e gli amici di Salaam Ragazzi dell’Olivo-Milano

In tanti per salutarlo

Alle 11.00 del 3 marzo 2021, fuori dalla Chiesa SS Nereo e Achilleo, Viale Argonne, Milano ci siamo ritrovati per salutare Giorgio Forti. Un sole leggero-leggero era apparso per salutarlo, noi stretti nei vestiti ancora invernali cercavamo di nascondere le lacrime con la mascherina diventata ormai d’ordinanza. Mancano sempre le parole in queste occasioni, singhiozzi e scuoti la testa come a dire, ma perché? Poi tra amici e compagni si ricordano episodi vissuti con Giorgio, si ricorda la sua dirittura morale, il suo forte convincimento pro Palestina e per uno stato per due popoli.

Si saluta Marina e qualcuno entra in chiesa, altri preferiscono aspettar fuori per l’ultimo saluto: sarà sempre presente nel nostro cammino a fianco del popolo palestinese e la sua liberazione. Grazie.

Luigi Morelli