Descritte da Re Abdallah alle Nazioni Unite come un esempio di democrazia e stabilità, in una regione devastata da guerre sanguinose, e approvate ieri in via preliminare dagli osservatori internazionali, le elezioni del 20 settembre per il rinnovo del Parlamento giordano non hanno prodotto alcuna sorpresa clamorosa. Il Fronte Islamico di Azione (FIA), ossia i Fratelli Musulmani (ufficialmente fuorilegge), tornato a partecipare al voto dopo un boicottaggio durato nove anni, sarà il principale gruppo politico nella Camera Bassa (i membri del Senato, la Camera Alta, sono nominati dal re) ma ha fallito l’obiettivo dei 20 seggi che, secondo i sondaggi...