Chi farà la maturità nel 2015 passerà il prossimo anno scolastico a chiedersi a quali domande, e a quali prove, dovrà sottoporsi. è la scuola italiana, soggetta costantemente a riforme, ripensamenti e annunci del governo di turno. L’ultimo è stato quello del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che ieri ha scelto «Il Sole 24 ore» per annunciare il «nuovo esame di maturità». C’è la dichiarazione ormai di rito: «l’esame sarà più legato al lavoro», cioè alle poche aziende che concederanno stage gratis o apprendistato sotto-inquadrato. Il ministro ha fatto anche l’esempio sui possibili collegamenti da fare tra una scuola e un Conservatorio nella stessa città (forse per chi suona già uno strumento?). Quello che è certo è che tra 9 mesi entrerà in vigore la riforma Gelmini. Al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado approderanno nuovi programmi e discipline. Per l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo poche, e lacunose, ancora le novità. Alla prima prova resterrà il saggio breve. Non ci sarà più la tesina. Nulla sulla composizione delle commissioni e nulla, ancora, sulla terza prova. Sarà il test Invalsi, come da molti sostenuto, o decideranno le commissioni?