«Avrei voluto fare il cantautore. Il giornalismo è stato un ripiego». Detto da uno come Gianni Mura, che a fare il giornalista ci è riuscito bene, capisci subito perché il suo nuovo libro si intitola Confesso che ho stonato (Skira/Note d’autore, euro 13). Già: nulla osteggia la vocazione di moderno menestrello quanto il non riuscire a mettere in melodioso, o quantomeno dignitoso, gorgheggio una nota dopo l’altra. E il Mura Giovanni proprio non ci è mai riuscito, nonostante il suo sviscerato amore per la musica. Un amore nato quando, bambino, orecchiava Calabresella e La bella Gigogin, canticchiate dagli emigrati –...