L’acquisto dagli Usa degli F-35 è una vicenda di lungo corso. Nel febbraio 2012 il governo Monti ne tagliò 41 dei 131 previsti inizialmente. Il costo complessivo fu così «ridotto» a circa 50 miliardi di euro spalmati nel tempo. I primi 55 cacciabombardieri sono già stati acquistati: 27 durante il ministero di Roberta Pinotti (Pd) e altri 28, inizialmente bloccati dalla ministra Elisabetta Trenta (nominata dai 5S), con l’attuale ministro Lorenzo Guerini (Pd). In questi giorni il capogruppo dei 5S alla commissione esteri del Senato Gianluca Ferrara ha chiesto di fermare lo spreco di denaro pubblico: «Il Paese ha altre priorità». Il manifesto, che da sempre si oppone a questa scelta e ha recentemente sollevato il caso, lo ha intervistato.

Lei è primo firmatario di una proposta di moratoria sull’acquisto degli F-35 depositata dieci giorni fa in parlamento. Da chi è stata sottoscritta e cosa chiedete?

Gianluca Ferrara, capogruppo della commissione esteri M5S al Senato

Ben 50 senatori 5S, tra cui Nicola Morra [presidente della commissione parlamentare antimafia, ndr] e il capogruppo Gianluca Perilli, sono tra i firmatari. Il M5S è sempre stato ostile a questi cacciabombardieri. Nella prima parte dell’interrogazione chiediamo la moratoria di un anno per destinare circa 1 miliardo di euro alla sanità. Per come funziona la macchina del governo questi capitali devono rimanere nell’ambito della difesa, ma possono finanziare biocontenimento, ospedali militari, la Croce Rossa o macchinari a duplice uso, civile e militare. Nella seconda parte chiediamo di mettere in discussione l’acquisto degli ultimi 35 aerei. L’emergenza sanitaria rende evidente che le guerre da vincere sono altre, oggi contro il coronavirus e domani contro i cambiamenti climatici. Gli investimenti che servono al paese sono di natura diversa. Anche perché è vero che la Costituzione prevede la difesa della patria, ma all’articolo 11 afferma che l’Italia ripudia la guerra. Questi caccia sono più di attacco che di difesa: possono trasportare anche bombe atomiche.

 

Nel frattempo la portaerei Cavour sta per andare a prenderli. È finita qui o metterete in campo altre azioni per impedirlo?

Le commesse precedenti non si possono più bloccare. Questo purtroppo è un dato di fatto. Bisogna fermare i nuovi acquisti. Anche perché non sono previste alcun tipo di penali. Lo dice la Corte dei conti. A novembre 2019, quando il segretario di Stato Usa Mike Pompeo affermò che l’Italia avrebbe acquistato tutti gli F-35, dopo la presa di posizione del sottoscritto, anche Conte dichiarò che era d’accordo a rimodulare quella spesa.

I 5S sono contrari. LeU è contraria. Quindi chi è a favore nel governo?

Questa risposta mi auguro venga riferita in parlamento dal ministro della Difesa. Guerini deve dirci se e perché servono tutti e 90 gli F-35. Di sicuro in Italia appena tocchi il sistema degli armamenti si attivano una serie di procedure di segno opposto. La nostra iniziativa, comunque, è specifica sugli F-35 e non vuole compromettere l’efficienza delle nostre forze armate. Come è accaduto anche per la nostra proposta di modifica della 185/90 per introdurre maggiori controlli su questo tipo di commercio. Ciò che davvero serve, e a cui sto lavorando, è la riconversione industriale dall’uso bellico a quello civile.

In ogni caso il M5S è il partito di maggioranza del governo Conte. L’esecutivo chiede sacrifici al paese, ma poi è pronto a spendere decine di miliardi per un’arma di natura offensiva. Come lo spiegherete ai cittadini?

Noi come M5S abbiamo preso posizione, ma non disponiamo del 51%. Come in tante situazioni bisogna trovare una mediazione. Ho sicuramente dei dubbi su Italia Viva, ma mi auguro che il Pd e i partiti di sinistra prendano in considerazione queste istanze di buon senso. Per gli italiani le priorità sono altre. Il made in Italy non si esporta con gli F-35 o le bombe.

Chi è favorevole agli F-35 sostiene che non è vero che per aumentare la spesa sanitaria bisogna ridurre quella militare. Che si possono avere contemporaneamente più aerei che difendono la sicurezza nazionale e più ospedali. È così?

Quando si parla di difesa vorrei capire da cosa ci dobbiamo difendere. Chi ci sta attaccando? Francamente non vedo paesi che stanno per invaderci. La verità è che l’acquisto di armi rientra in dinamiche internazionali che richiederebbe molto tempo spiegare. Comunque, se anche il punto fosse difendersi, perché comprare aerei che Usa e Germania hanno tagliato? Perché comprare aerei da attacco? Ci sono alternative che hanno costi molto più bassi e maggiori vantaggi per la nostra industria. Ma in questo momento ciò che conta sono le priorità: non l’acquisto di altri 35 aerei da guerra, ma gli investimenti in scuola, sanità e ambiente. Il bilancio dello Stato non è infinito.