Un affocato mezzogiorno di fine luglio del 1978. Un venerdì a Milano. Per strada nessuno. La milanesità era tappata in casa con l’aria condizionata o in fuga sulla strada della Riviera. Camminando nella parte in ombra di via Meravigli, l’antica strada dei casini di lusso, rifilata da un vuotissimo tram scampanellante nel delirio nella immobilità del tutto. Sul marciapiede avanzavano due tipi in maniche di camicia. Uno basso e uno alto. Parlavano esaltandosi, agitando le braccia. Facevano due passi e si fermavano, fronteggiandosi, arringandosi, come uno facesse il comizio all’altro. In realtà quello che parlava di più era il tipo...