«Le regole del patto di stabilità sono state create in un determinato momento, in una crisi, ma siamo fuori da questa crisi e ora abbiamo altre sfide: la lotta ai cambiamenti climatici e il pericolo di bassa crescita e bassa inflazione per lungo tempo». Il quadro dovrebbe essere adattato «gradualmente per questo nuovo tempo». Lo ha sostenuto il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni in una intervista alla Suddeutsche Zeitung aggiungendo che la Commissione sta analizzando il funzionamento delle regole di bilancio Ue per valutare vantaggi e svantaggi.

«Ci saranno consultazioni su questa base e nella seconda metà del 2020 potremmo presentare proposte» per la riforma delle norme dell’Eurozona. Quanto al fatto di dover valutare anche le politiche di bilancio dell’Italia, Gentiloni ha aggiunto: «Non applicherò due pesi e due misure, ma è evidente che il patto di stabilità ‘consente flessibilità e la presidente von der Leyen ha ripetutamente ribadito l’importanza di utilizzare questa flessibilità».

La transizione «green» che l’Europa sta vivendo «è gigantesca ed epocale per settori come la mobilità, l’energia, le costruzioni e l’alimentare» e ricorda «quella avvenuta nei due decenni successivi al dopoguerra. Una transizione che rappresenta una grande opportunità anche se comporta alcuni rischi» ha aggiunto Gentiloni ieri al Rome Investment Forum 2019.

«Fino al 2018 la crescita è stata convergente e sostenuta nei Paesi europei. Secondo le nostre previsioni, nel 2019 sarà dell’1,1% e non ci sarà un rimbalzo né nel 2020 né nel 2021, come avevamo sperato nei mesi scorsi». «Non siamo davanti a una recessione, ma a un rallentamento della crescita, soprattutto nel comparto manifatturiero». Questo rallentamento, ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio «fa anche emergere quelle incompiutezze che sono nate durante la crescita» come la «sostenibilità ambientale e sociale che non sono state affrontate».

Ora, ha proseguito, è certo che «il quadro regolatorio di cui dispone la Ue va completato» perchè pensato in un momento in cui le grandi paure con cui si doveva confrontare la Ue erano «i grandi deficit e la tenuta della moneta. La politica monetaria non basta – ha detto Gentiloni. Serve un coordinamento delle politiche di bilancio».

Sul Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) «in Italia non abbiamo bisogno di una fiammata di autolesionismo, di cui il nostro Paese è ogni tanto protagonista e per la quale paghiamo prezzi politici rilevanti. Abbiamo invece bisogno di un rilancio di crescita e sostenibilità».