Da ieri Genova è la 150esima città d’Italia che ha un registro amministrativo delle unioni civili. Il via libera del consiglio comunale è arrivato martedì sera, dopo un lungo e tormentato dibattito. Nel corso del quale il Pdl aveva chiesto persino l’audizione della Curia, nella città del potente cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Ma la Curia ha saggiamente declinato l’invito, per non rinfocolare le polemiche o piuttosto per non risultare poi platealmente sconfitta di fronte al conclamato favore dei genovesi al provvedimento. In consiglio è finita con 27 i voti favorevoli, 11 contrari e 2 astenuti. Ha detto sì la maggioranza di centrosinistra e i 5 Stelle;no Pdl, Lega, Lista Musso, Udc e Idv; ad astenersi un consigliere del gruppo misto e lo stesso Enrico Musso, ex candidato sindaco alle scorse comunali. Uno schieramento, quello del sì, che fatte le dovute differenze, potrebbe ricalcare quello in parlamento può portare a casa le attese leggi sui diritti civili, unioni di fatto in testa. Larghe intese Pd-Pdl permettendo: ma le larghe intese non permettono, almeno per ora.

«Uno strumento parziale» che «aspetta di avere riscontro a livello nazionale», ha infatti commentato il sindaco Marco Doria, ma comunque «una decisione di grande valore civile, al termine di un percorso di confronto ampio e partecipato. E un atto doveroso: il consiglio ha realizzato uno degli impegni programmatici della maggioranza e della giunta». La prima coppia di fatto inaugurerà il registro «entro giugno», annuncia l’assessora ai diritti Elena Fiorini: «La delibera è subito eseguibile. Abbiamo bisogno solo di qualche giorno per attrezzare gli uffici con la modulistica». Il provvedimento consentirà di provare in tutte la cause per lesioni o per morte la sussistenza di un legame, anche ai fini di un risarcimento, ai fini sanitari o nel caso dell’affidamento delle ceneri al coniuge unito civilmente. L’articolo 4 del regolamento contiene la clausola di equiparazione: per i servizi comunali le coppie unite civilmente sono equiparate automaticamente a quelle coppie coniugate.