Da qualche tempo Giovanni Veronesi conduce una trasmissione radiofonica quotidiana su Radio2. Titolo Non è un paese per giovani, ribaltamento del titolo coeniano. Lì si racconta dei centomila giovani italiani che ogni anno lasciano il nostro paese. Un esercito in fuga «in silenzio, senza fare rumore» dice il regista. Eppure la faccenda è decisamente dirompente. Così, cercando di fare un po’ di rumore in più rispetto alla questione Veronesi ha voluto realizzare un film dallo stesso titolo. I giovani protagonisti sono Sandro (Filippo Scicchitano) e Luciano (Giovanni Anzaldo) fanno i camerieri, ma il primo ha ambizioni letterarie, il secondo vuole impiantare un’attività a Cuba. Finisce che entrambi andranno sull’isola dove incontrano Nora (Sara Serraiocco) un’altra italiana che se n’è andata, e dovranno confrontarsi con disillusioni e lati oscuri della vita. Inevitabile che, dovendo raccontare una storia, si perda un po’ per strada la complessità delle premesse. Nuovi emigranti per un paese sempre più vecchio e in fondo misero. Forse per questo le due figure più adulte, Rubini e Frassica sembrano di molto sopra la media nazionale. Se non altro siamo di fronte a un film che tenta di raccontare le contraddizioni di un paese senza prendere le facili scorciatoie della commedia generazionale. Che non ha il problema degli esami, ma quello del futuro.