Il movimento di protesta contro il governo islamista di Recep Erdogan annovera una moltitudine di forze politiche e sociali. Basti pensare che alle poche centinaia di gruppi di studenti, intellettuali e organizzazioni non-governative, che hanno condotto manifestazioni quasi continue dal primo maggio in avanti, si sono uniti l’intero spettro delle forze politiche di opposizione, convinte di poter cavalcare la protesta e scalfire il forte consenso di cui ancora gode il partito governativo di Erdogan, Giustizia e Sviluppo (Akp). Le manifestazioni di questi giorni non sono il frutto di un’opposizione unitaria e programmatica al governo, ma di una più strisciante insoddisfazione...