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«Furto della terra? Vi ricordate il Texas?»

«Furto della terra? Vi ricordate il Texas?»Mumia Abu Jamal – Reuters

Crisi ucraina Le rivendicazioni territoriali e gli Usa

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 27 aprile 2014

Sulla recente annessione della Crimea alla Russia, i politici negli Stati uniti hanno fatto la voce grossa, paragonando l’annessione all’occupazione della Polonia da parte di Hitler. Hanno parlato di violazione della legge internazionale e di «furto della terra». Quasi all’unisono, americani ed europei, adducendo minacce alla «stabilità della regione» hanno annunciato sanzioni contro la Russia.

Che gli statunitensi blaterino di «furto della terra» è soprattutto un insulto alla storia degli Stati uniti. Perché, come sarebbe stato possibile per gli Usa diventare quelli che sono se non attraverso un gigantesco furto di terre di quelli che hanno chiamato e continuano a chiamare «indios» e poi dei messicani? Furono furti illegali? Si. E violarono questi furti la legge internazionale? Ovviamente, sì.

I trattati sono accordi tra nazioni. Gli Stati uniti hanno violato tanti di quei trattati con le Nazioni native che mette vergogna solo contare quanti sono stati. Vi ricordate del Texas? Era parte del Messico, finché i nordamericani che vivevano lì si ribellarono. Per quasi 10 anni fu un paese indipendente (La Repubblica del Texas), fino al 1845 quando venne annessa agli Stati uniti. Il Nevada? Il Nuovo Messico? L’Arizona? Uta? Colorado? California? Tutto questo era parte del Messico, finché gli Usa non scatenarono una guerra per giustificare il furto di quelle terre. E nel 1848, tutto si era consumato, e oltre mezzo milione di chilometri quadrati passarono a far parte degli Stati uniti.

Io non sono specialista nelle questioni della Crimea e nemmeno molto di quelle russe. Però so che la Crimea fu annessa dalla Russia nel 1783. Rimase parte della Russia fino al 1991, quando fu ceduta all’Ucraina. Vista da questa prospettiva, la Russia ha più diritto della Crimea di quanto non ne avessero gli Stati uniti sul nord-est del Messico. Gli Usa devono allora rendere la terra del Messico che hanno rubato? Devono anche restituite i milioni di chilometri quadrati che – anche con la truffa – hanno rubato alle Nazioni native mediante la violazione della Legge dei Trattati internazionali? Pare assurdo anche solo porsi la domanda, vero?

Tuttavia, nel 1999, il nostro vicino del nord, il Canada, ha rinunciato a gran parte del suo territorio del Nord-est per restituirlo ai discendenti di un popolo nativo, tradizionale, il popolo Inuit. Si chiama Nunavut – ed è più o meno della grandezza di quel che si chiamò Territorio Comprato di Luisiana, quando la Francia vendette le terre degli Stati uniti, raddoppiandole dalla notte alla mattina. Restituire la terra rubata è un’idea folle negli Usa. In Canada è storia.

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